Assicurazione auto: ecco perché è così importante la classe di merito

Le polizze RC Auto includono diversi parametri per determinare il costo di un premio assicurativo. La classe di merito universale o CU è uno di questi ed è particolarmente importante sia per la determinazione dell’onere da corrispondere che per altre ragioni.

Nella sua declinazione “universale” la CU è stata introdotta da un quindicennio dall’IVASS, l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, allo scopo di rendere più trasparente e condivisa la composizione dei costi delle polizze Auto.

Adottata da tutte le Compagnie assicurative che prevedono per le loro polizze il meccanismo Bonus Malus, la classe di merito è soggetta a criteri univoci e stabilisce il livello di virtuosità di un fruitore. Più il comportamento alla guida è virtuoso più la classe di merito sarà bassa, diminuendo il costo del premio RCA. Viceversa, a un’utenza non virtuosa nella conduzione del proprio veicolo corrisponderà una CU più alta e quindi costi più alti. La CU può avere un punteggio che va da 1 a 18. La più alta è quella che costituisce il maggiore aggravio, in termini di costi, per l’assicurazione auto.

Convenzionalmente, un neopatentato parte dalla classe di merito standard, definita come quattordicesima. Questa condizione non definisce il livello di virtuosità del neofita, al massimo ne sottolinea i rischi legati all’inesperienza; inoltre, essendo la quattordicesima una classe di merito decisamente alta, i costi assicurativi sono già elevati in partenza.

Indubbiamente, oltre alla CU, ci sono metodi che consentono un certo risparmio sull’importo del premio RCA. Intermediari come ConTe.it, ad esempio, distribuendo polizze per conto di Admiral Group esclusivamente online, possono praticare offerte più convenienti non dovendo sostenere i costi tipici dei canali tradizionali.

Il legislatore ha ritenuto opportuno intervenire a più riprese per rendere accessibili i costi della polizza Auto ai neopatentati e ai giovani in generale. Il primo di questi interventi risale al 2007 ed è universalmente conosciuto come decreto o legge Bersani, dal nome dell’allora Ministro dello Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani. In sintesi, il decreto permetteva di ereditare una classe di merito vantaggiosa da un proprio familiare convivente, in presenza di una polizza attiva e intestata a un privato. La condivisione della CU non poteva avvenire tra mezzi disomogenei, come ad esempio, tra auto e moto.

La legge sull’RC familiare, del febbraio 2020, interviene ulteriormente modificando in buona sostanza alcuni aspetti del precedente decreto. Le modifiche più importanti riguardano la possibilità di ereditare una CU bassa anche tra mezzi di trasporto appartenenti a differenti categorie e l’introduzione di un intervallo di almeno cinque anni senza che il potenziale beneficiario abbia causato dei sinistri per permettere questa operazione anche a rinnovo di una polizza già attiva e con una classe più alta. Per ovvie ragioni questa ultima condizione non può applicarsi a un neopatentato o comunque a un utente che sia in possesso della patente di guida da meno di 5 anni.

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