Anello anticoncezionale: come funziona, efficacia e quando sceglierlo

L’anello anticoncezionale, conosciuto anche con il nome di anello vaginale, è un metodo contraccettivo ormonale sempre più scelto da donne che cercano un’alternativa pratica e discreta alla pillola.

Si tratta di un presidio intravaginale che combina efficacia, comodità d’uso e ridotta interferenza con la vita quotidiana.

In questo articolo vedremo come funziona, quali sono i vantaggi rispetto ad altri contraccettivi, come gestirne correttamente l’inserimento e la rimozione, quali effetti collaterali aspettarsi e perché è fondamentale il confronto con il ginecologo prima di iniziare.

Cos’è l’anello vaginale e come funziona

L’anello anticoncezionale è un dispositivo intravaginale a rilascio ormonale, progettato per prevenire gravidanze indesiderate. Ha un diametro di circa 54 mm e uno spessore di 4 mm, dimensioni che lo rendono flessibile e facilmente adattabile all’anatomia vaginale.

Il dispositivo contiene due principi attivi: etonogestrel (un progestinico) ed etinilestradiolo (un estrogeno). Una volta inserito, rilascia quotidianamente 0,120 mg di etonogestrel e 0,015 mg di etinilestradiolo, in modo costante per tre settimane.

Questi ormoni hanno principalmente il compito di:

● inibire l’ovulazione;

● rendere il muco cervicale più denso, ostacolando il passaggio degli spermatozoi;

● modificare l’endometrio, rendendolo meno favorevole all’impianto.

Il funzionamento è analogo, quindi, a quello della pillola, ma con un’assunzione semplificata: un solo inserimento ogni mese, invece dell’assunzione quotidiana.

Schema di utilizzo

L’anello viene inserito nella vagina e mantenuto in sede per 21 giorni consecutivi, seguiti da un intervallo di 7 giorni senza anello.

Durante la settimana di pausa si verifica il sanguinamento simile alle mestruazioni. Al termine dell’intervallo si inserisce un nuovo anello, indipendentemente dal fatto che il flusso sia terminato o meno.

Se l’anello viene inserito il primo giorno del ciclo mestruale, la protezione è immediata.

Se invece l’inserimento avviene tra il secondo e il quinto giorno, è necessario utilizzare un metodo contraccettivo aggiuntivo (ad esempio il preservativo) per i primi 7 giorni, fino al raggiungimento della massima efficacia.

Efficacia contraccettiva

L’anello vaginale, se utilizzato correttamente, ha un’efficacia molto elevata, pari al 99%.

La sua sicurezza deriva proprio dal rilascio continuo e controllato degli ormoni, che riduce il rischio di dimenticanze tipico della pillola.

A differenza di quest’ultima, inoltre, non perde efficacia in caso di vomito o diarrea, situazioni che possono compromettere l’assorbimento dei contraccettivi orali.

Vantaggi rispetto alla pillola

Molte donne scelgono l’anello anticoncezionale come alternativa alla pillola anticoncezionale per vari motivi, tra cui:

praticità: un solo gesto al mese, invece dell’assunzione quotidiana con conseguente rischio di dimenticanze;

discrezione: non è visibile e non si percepisce una volta inserito;

stabilità ormonale: rilascio costante che riduce i picchi ormonali;

meno interferenze esterne: non risente di problemi gastrointestinali;

compatibilità con i rapporti sessuali: può essere lasciato in sede durante i rapporti senza causare fastidio.

Possibili effetti collaterali

Come ogni contraccettivo ormonale, anche l’anello può presentare effetti collaterali, variabili da persona a persona.

I più comuni includono:

● nausea e dolori addominali;

● mal di testa e cefalea;

● spotting (piccole perdite di sangue tra un ciclo e l’altro);

● prurito o fastidio vaginale;

● alterazioni dell’umore.

Questi sintomi tendono a ridursi dopo i primi mesi di utilizzo, quando l’organismo si abitua al nuovo assetto ormonale. Se invece persistono o risultano invalidanti, è consigliato rivolgersi al ginecologo per valutare alternative.

Controindicazioni

L’anello non è indicato in tutte le situazioni. È controindicato in caso di:

● allergie ai principi attivi o ai componenti del dispositivo;

● disturbi della coagulazione o predisposizione a trombosi;

● patologie gravi come tumori ormono-dipendenti;

● episodi di embolia polmonare, ictus o infarto nella storia clinica.

Per questo motivo, è essenziale informare il medico su eventuali patologie pregresse o sull’assunzione di altri farmaci che possano interferire con l’efficacia del contraccettivo.

Interazioni farmacologiche

Alcuni farmaci possono ridurre l’efficacia dell’anello, in particolare quelli che inducono gli enzimi epatici (come alcuni antibiotici e anticonvulsivanti).

È fondamentale informare sempre il medico o il farmacista su eventuali terapie concomitanti, per valutare la necessità di una protezione aggiuntiva.

Costo e prescrizione

L’anello anticoncezionale è classificato come farmaco di fascia C, quindi non rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale.

È necessaria la ricetta medica ripetibile (RR), valida per più confezioni. Il prezzo medio si aggira intorno ai 19-20 euro per ciclo, con leggere variazioni in base alla marca e alla farmacia.

Calendario e gestione pratica

Per ottenere la massima efficacia, è importante rispettare con precisione lo schema di utilizzo:

Inserimento: tra il 1° e il 5° giorno del ciclo mestruale;

Protezione aggiuntiva: se inserito dal 2° al 5° giorno, usare preservativo per i primi 7 giorni;

Rimozione: dopo 3 settimane esatte, alla stessa ora dell’inserimento;

Pausa: 1 settimana senza anello, durante la quale si verifica il sanguinamento.

Se l’anello viene espulso accidentalmente, ad esempio durante i rapporti o nel corso della giornata, è possibile risciacquarlo con acqua fredda o tiepida e reinserirlo, a condizione che non siano trascorse più di 3 ore.

Oltre questo tempo, la protezione può ridursi e sarà necessario utilizzare un metodo contraccettivo aggiuntivo.

Per una guida dettagliata, con la procedura passo-passo su inserimento, rimozione e gestione delle situazioni particolari, puoi trovare tutte le informazioni in questa guida dedicata all’argomento.

Cosa aspettarsi nei primi mesi

Nei primi cicli di utilizzo è normale osservare piccoli cambiamenti, come spotting intermestruale, leggere nausee o mal di testa. Si tratta di effetti generalmente transitori, che tendono a stabilizzarsi dopo alcuni mesi.

Alcune donne riportano anche un miglioramento dei sintomi premestruali e una riduzione del dolore mestruale, grazie alla regolarizzazione ormonale.

Perché è importante il consulto ginecologico

Prima di iniziare ad utilizzare l’anello vaginale è fondamentale una valutazione ginecologica completa.

Il medico può:

● verificare eventuali controindicazioni individuali;

● spiegare lo schema di utilizzo personalizzato;

● chiarire dubbi su effetti collaterali o rischi;

● valutare la compatibilità con altri farmaci in uso.

Il consulto è indispensabile anche nel corso della terapia, per monitorare la tolleranza e gestire eventuali problematiche.

Conclusioni

L’anello anticoncezionale rappresenta una soluzione pratica, sicura ed efficace per molte donne che desiderano un’alternativa alla pillola.

Offre un’elevata efficacia contraccettiva, riduce il rischio di dimenticanze e garantisce un rilascio ormonale costante.

Come ogni contraccettivo, dai meno diffusi a quelli più utilizzati, richiede un utilizzo corretto e la consapevolezza di possibili effetti collaterali e interazioni farmacologiche.

La scelta del metodo contraccettivo migliore rimane sempre personale e deve essere condivisa con il ginecologo, valutando attentamente esigenze, stile di vita e condizioni di salute.

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