Smog: ogni anno due milioni di bimbi asmatici in più

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Circa 2 milioni di nuovi casi di asma pediatrico ogni anno possono essere causati da un inquinante atmosferico legato al traffico. A dirlo è uno studio della George Washington University pubblicato sulla rivista scientifica Lancet Planetary Health. La ricerca ha analizzato più di 13.000 città del pianeta, tra cui Rimini, Ravenna, Forlì e Bologna. «Il nostro studio ha scoperto che il biossido di azoto mette i bambini a rischio di sviluppare l’asma e il problema è particolarmente acuto nelle aree urbane», dice Susan Anenberg, co-autrice dell’articolo e docente di salute ambientale presso la George Washington University.

«I risultati suggeriscono che l’aria pulita deve essere una parte fondamentale delle strategie volte a mantenere i bambini sani».

Il gruppo di lavoro ha studiato le concentrazioni nel suolo di biossido di azoto, un inquinante che proviene dalle emissioni dei veicoli dallo scarico, dalle centrali elettriche e dai siti industriali. Hanno anche monitorato i nuovi casi di asma che si sono sviluppati nei bambini dal 2000 al 2019. I valori considerati nella media annuale di Bologna sono stati di 17,14 microgrammi per metro cubo, di 17,03 a Ravenna, di 17,2 a Forlì, di 15,16 a Rimini. Giusto per dare un termine di paragone, Shanghai (in Cina) ha una quota di 41,26 e Mumbai (in India) di 50,66. Secondo quanto emerso, degli 1,85 milioni di nuovi casi di asma pediatrici stimati attribuiti al biossido di azoto a livello globale nel 2019, due terzi si sono verificati nelle aree urbane. La percentuale di casi di asma pediatrica legati alla presenza dell’inquinante nelle aree urbane è diminuita di recente, probabilmente a causa delle normative più severe sull’aria pulita messe in atto da paesi a reddito più elevato. Nonostante i miglioramenti nella qualità dell’aria in Europa e negli Stati Uniti, però, l’inquinamento è in aumento in Asia meridionale, Africa sub-sahariana e del Medio Oriente.

Un precedente studio dei ricercatori americani aveva scoperto che il biossido di azoto era collegato a circa il 13% del peso pediatrico mondiale dei pazienti di asma e fino al 50% dei casi di asma nelle 250 città più popolate del mondo. Nel complesso, la percentuale di casi di asma pediatrica legati a questo agente inquinante è diminuita dal 20% nel 2000 al 16% nel 2019. Questa buona notizia, spiegano i ricercatori, significa che un’aria più pulita in Europa e in alcune parti degli Stati Uniti ha comportato grandi benefici per la salute dei bambini, in particolare di quelli che vivono nei quartieri vicini a strade trafficate e siti industriali. Ma c’è ancora molto da fare, sia nei Paesi a più alto reddito sia in alcune parti del mondo.

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