"Skate mob" in centro a Ravenna per chiedere un impianto illuminato

Ravenna

Ritrovo in piazza San Francesco. Poi via lungo le strade e le piazze della città per un insolito “skate mob” per accendere i riflettori sulla loro disciplina e chiedere uno spazio pubblico illuminato in cui potersi allenare e ritrovare. Struttura che finora manca in città e che li costringe a recarsi in trasferta (cosa non sempre agevole visto che i più sono studenti under18) o a dover sfruttare “impropriamente” rampe, gradini o corrimani per le loro evoluzioni, in una convivenza non sempre facile con pedoni, ciclisti e automobilisti. «L’iniziativa di ieri – spiegano i ragazzi – mira a chiedere alle istituzioni di poter considerare anche il nostro movimento». Il sogno della ventina di giovani che ieri si sono ritrovati in centro è quello di poter disporre di uno skate park come quelli realizzati a Faenza (di recente ampliato), Cesenatico e Cesena, struttura quest’ultima dove è di casa la portacolori della Skate School Cesena Asia Lanzi che ha chiuso al 14° posto la sua prova della specialità Park ai Giochi Olimpici in Giappone. «Purtroppo manca in città uno spazio per fare skate, quello in cui di solito ci troviamo è di un privato e non è illuminato. Ora che fa buio presto, non riusciamo a sfruttarlo. Inoltre non si possono fare raduni o organizzare gare che fanno parte di questa cultura». Ecco quindi l’idea di un flash mob su ruote, organizzato tramite social, per far conoscere il loro mondo. «Ci siamo chiesti come poter far capire alla città le nostre esigenze e sensibilizzare l’opinione pubblica sul nostro sport. Così è nata l’idea. Volevamo far sapere che esiste anche a Ravenna un gruppo di appassionati, ragazzi che chiedono di avere uno spazio per potersi allenare come accade per qualsiasi altra disciplina sportiva per non doversi spostare lontano. Lo skate non è una moda ed è qualcosa più di un mezzo di trasporto, è un vero e proprio sport e molti di noi lo vedono anche come una possibile occasione di lavoro. Un impianto ad hoc, inoltre, ci consentirebbe di allenarci anche nel tardo pomeriggio e la sera, visto che siamo quasi tutti studenti, e di poterlo fare in sicurezza facendo evoluzioni senza essere di intralcio a nessuno».

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