I sindacati: far rispettare la Costituzione a Predappio

Archivio

FORLI'. "Ci sono alcune date, 28 aprile anniversario della morte di Benito Mussolini e il 29 luglio data di nascita del Duce, il 28 ottobre la data della Marcia su Roma e altri momenti “celebrativi”, nelle quali Predappio diventa un luogo dove la nostra Costituzione nata dalla Resistenza e dall’Antifascismo viene disattesa". Cgil, Cisl e Uil di Forlì intervengono dopo l'ennesima manifestazione a Predappio con corteo fino alla tomba di Mussolini chiedendo il rispetto della Costituzione. "Il divieto Costituzionale alla ricostituzione del partito fascista e il divieto di apologia del Fascismo restano sulla carta. Per le vie di Predappio, nelle Piazze e nei luoghi di “culto” reduci fascisti e nostalgici sono liberi di manifestare in favore di un
regime che fece dell’odio razziale, della dittatura e della violenza i suoi cardini. Rimettere in scena oggi le stesse manifestazioni squadriste significa calpestare la memoria e la storia su cui si fonda la nostra democrazia" scrivono i tre sindacati che chiedono una presa di posizione da parte delle amministrazioni locali. "Noi chiediamo di rispondere attuando, come fatto in altri territori della nostra provincia tra cui il Comune di Forlì, regolamenti chiari rispetto all’utilizzo delle piazze. Le istituzioni e la
magistratura devono intervenire vietando su disposizione Prefettizia manifestazioni che, come quella tenutasi il 28 aprile a Predappio, abbiano un chiaro intento di apologia del Fascismo. Si è trattato della “celebrazione” di una tragedia che ha macchiato in modo indelebile la storia del nostro paese, di cui Mussolini è stato il principale responsabile".
Una bacchettata anche alla Rai che ha mandato in onda un servizio lungo un paio di minuti con interviste, saluti romani e testimonianze nostalgiche senza alcun contraddittorio. "Riteniamo inoltre inammissibile il servizio del TGR Rai Emilia Romagna nelle modalità e nei contenuti che non lasciavano percepire alcuna presa di distanza da ciò che in quel momento veniva vergognosamente rappresentato. La libertà e il diritto d'informazione sono sanciti dall'articolo 21 della nostra Costituzione, ma è la stessa Carta fondamentale della nostra Repubblica democratica, nata dall'antifascismo e dalla lotta di resistenza, ad imporre una presa di distanza e una informazione non pedissequa quando ci si trova di fronte ad orrende “manifestazioni” come quella che è andata in scena domenica scorsa a Predappio. Ci associamo pertanto alle numerose prese di posizioni e a chi ha preso le distanze dal servizio del TGR Rai Emilia Romagna".

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui