La sindaca di San Mauro Pascoli: «Salvini razzista». Bufera sui social

Luciana Garbuglia inaugura la propria fresca riconferma come sindaco con una polemica infuocata niente meno che con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Quest’ultimo, dopo essere stato attaccato con toni pesanti dalla prima cittadina di San Mauro Pascoli, ha ribattuto facendo i «complimenti alla signora» e sottolineando che «fa anche l’insegnante».
Ad accendere la miccia è stato un commento tagliente fatto a un post che sta circolando in questi giorni su Facebook, in cui si sostiene che all’antiberlusconismo si è sostituito l’antisalvinismo. La prima cittadina sammaurese ha voluto dire la sua su questa tesi, e l’altro ieri lo ha fatto in modo tranchant: «E dobbiamo pure aggiungere che era meglio un puttaniere che un ladro razzista!!!».
Il primo epiteto è riferito alle fin troppo note vicende personali e anche giudiziarie di Silvio Berlusconi. Il secondo attacco è invece diretto alla Lega e al suo leader.


La bufera
Quelle parole non sono sfuggite a Francesco Giubilei, editore, opinionista cesenate e nome emergente della destra conservatrice e sovranista, che ha espresso il suo sdegno, ripreso quasi istantaneamente dal noto giornalista Nicola Porro sul proprio blog. Poi Jacopo Morrone, sottosegretario e timoniere del Carroccio romagnolo, ha rincarato la dose. Attorno alle 14.30 di ieri, questa escalation è culminata in una reprimenda pubblica fatta dallo stesso Salvini attraverso un breve post comparso sulla propria pagina. Ovviamente, a quel punto, si è scatenato l’inferno, con interventi di altri politici, tra cui quello della capogruppo di Forza Italia Anna Maria Bernini (che in difesa di Berlusconi ha dato alla Garbuglia della «leonessa da tastiera») e centinaia di commenti inferociti con la Garbuglia fatti dai sostenitori della Lega ed estimatori del suo “capitano”. Accanto a quelli aspri ma civili ne sono pullulati un’infinità infarciti di insulti palesemente sessisti. E, oltre a suggerire denunce contro la sindaca sammaurese, molti hanno chiesto addirittura che venga cacciata dal mondo della scuola.
Le parole ai raggi x
La definizione “razzista”, al di là del fatto che uno la possa condividere o meno, trova per la verità un fondamento molto autorevole in una lettera che la Commissione Diritti Umani dell’Onu ha inviato poche settimane fa al Governo italiano. Ha fatto notare che il Decreto sicurezza bis, e in particolare le misure prese contro i soccorsi in mare, violano i diritti umani e «promuovono la xenofobia». È un chiarissimo e formale atto d’accusa che è traducibile, se non in razzismo, in istigazione al razzismo. Un po’ diverso il discorso per il termine «ladro». La sindaca Garbuglia ha specificato quello che per la verità era già evidente, e cioè il fatto che quella sua valutazione riguarda la vicenda dei famosi 49 milioni di euro di rimborsi elettorali che la Lega ha percepito e ha speso per fini diversi da quelli a cui erano destinati, o comunque ha fatto sparire. Questa è una realtà già acclarata da una pronuncia definitiva della Corte di Cassazione. E infatti quei soldi pubblici, e perciò di tutti i cittadini, dovranno essere restituiti, seppure a rate estremamente dilazionate nel tempo. Sono state inoltre pronunciate condanne penali a carico di esponenti di punta della Lega, tra i quali lo storico leader Umberto Bossi e il tesoriere del partito Francesco Belsito. Ma dal punto di vista prettamente giuridico, dare del «ladro» a Salvini per quella vergognosa faccenda non è probabilmente corretto, perché la responsabilità penale è sempre personale e al momento non ci sono condanne a suo carico per reati di furto o affini.
Il commento della Garbuglia
Dal canto suo, Luciana Garbuglia, che ha provveduto a cancellare il post dopo la bufera che si è scatenata (anche se è ancora facilmente rintracciabile, vista la “viralità” dei social), commenta così l’accaduto: «Volevo solo fare una battuta, forse sopra le righe. Ma in questo clima elettorale surriscaldato è emerso il carattere romagnolo».

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