Sigep, torna la fiera più dolce

Gelato, panificazione, caffè, dopo lo stop imposto negli ultimi due anni dalla pandemia torna in presenza il Sigep, dal 12 al 16 marzo, alla Fiera di Rimini. Un momento importante per tutta la “filiera del dolce”, gelato, pasticceria, caffè e panificazione, e per fare il punto della ripartenza sul settore del cibo “fuori casa”.

Il gelato che riparte

Quella del gelato artigianale è la filiera su cui si focalizza gran parte della fiera riminese in questione e lo fa partendo dai dati dell’Osservatorio Sigep che fotografavano la situazione dopo la pandemia, e prima dello scoppio della nuova crisi internazionale, in attesa del “Gelato Day”, ovvero la Giornata europea del gelato artigianale, in calendario il prossimo 24 marzo. Il 2022 si è aperto bene per il settore. Tra i prodotti gastronomici con più gusti al mondo, di cui si stima che ogni italiano abbia consumato circa 2,8 chilogrammi nel 2021, il gelato artigianale è la bandiera della maestria e della creatività degli artigiani e ormai ha conquistato tutto il pianeta. Una filiera in grado di sostenere un giro d’affari da 8,7 miliardi di euro, oltre 65.000 punti vendita e 300.000 addetti solo in Europa. Nonostante la battuta d’arresto causata dallo scoppio della pandemia (-35% del fatturato nel 2020), la filiera ha già registrato nel 2021 un +25%, recuperando quasi del tutto il terreno perso in precedenza, come rivelano le stime dell’Osservatorio Sigep: il trend positivo ha interessato soprattutto l’estate 2021, con i consumi trainati principalmente dal turismo nazionale dei paesi più importanti, quali Italia, Germania, Spagna, e punte dovute alle alte temperature che hanno sostenuto i consumi nel Centro e Sud Italia, certo ora a pesare sulle prospettive legate al recupero della quota di turismo inizialmente prevista in uscita dalla pandemia, c’è la crisi ucraina. Le gelaterie sono presenti in 76 paesi al mondo, il Vecchio Continente è in prima fila sia per presenza di gelaterie (circa 65 mila) sia per consumi artigianali, soprattutto in Italia, Germania, Spagna e Polonia, poi Austria, Francia, Belgio e Olanda. L’Italia, in particolare, si distingue per fatturato, 2,8 miliardi di euro nel 2019 e 1,85 miliardi nel 2020 passati poi a 2,3 miliardi nel 2021, e numero di punti vendita di gelato artigianale: 36 mila tra gelaterie, pasticcerie e bar con gelato. La maggiore concentrazione di gelaterie è in Lombardia (11,2%), seguita da Toscana (9,3%) e Sicilia e nella top ten c’è anche l’Emilia-Romagna (8,4%). La leadership italiana nel mondo riguarda anche il settore degli ingredienti e dei semilavorati per gelato, in cui, secondo l’Osservatorio Sigep, operano 65 imprese, alcune anche in Romagna come la Babbi, che generano un fatturato complessivo di 1,8 miliardi di euro, di cui 800 milioni di semilavorati per gelato. Ma per produrre gelato servono anche altri ingredienti, ed ecco che questa produzione intercetta circa 220 mila tonnellate di latte, 64 mila tonnellate di zuccheri e 50 mila tonnellate tra frutta fresca e secca e altre materie prime, spesso riguardanti piccole eccellenze agricole italiane, come ilpistacchio di Bronte (ogni anno ne vengono acquistate circa 1.500 tonnellate, quasi la metà della produzione totale di Bronte) o la nocciola piemontese (si parla di 1.800 tonnellate di nocciole piemontesi sgusciate l’anno destinate solo al gelato), lamandorla siciliana o i limoni di Sorrento. Senza contare il settore delle macchine legate alla produzione stessa del gelato: 500 milioni di euro di giro d’affari e 1.300 addetti solo in Italia. Insomma al Sigep saranno tantissime le occasioni di approfondimento per gli operatori e le novità che verranno presentate in questi cinque giorni, fra queste anche il gelato al pomodoro proposto dallo chef cesenate Lorenzo Alessio, allenatore della squadra italiana finalista mondiale al Bocusee d’or.

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