Siete chiusi in casa? Ecco i libri da leggere per conoscere Fellini

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RIMINI. Pensare, scrivere di Fellini nel tempo del Covid-19. Inevitabile il “contagio”. Il sintonizzarsi al tempo che stiamo vivendo. E proprio perché c’è il tempo, farne buon uso. «È una festa la vita viviamola insieme» dice Guido-Marcello Mastroianni nel finale di . Che suona ora quanto mai stridente. Eppure potente. Rivedetelo, rivediamolo, 8½.
Oppure Prova d’orchestra: qui dove Fellini si sintonizza coi tempi bui degli anni di piombo e ci consegna l’ennesimo capolavoro. A cui collabora, detto per inciso, anche il “nostro” Tonino Guerra, cui si deve peraltro l’ideazione della palla d’acciaio che porterà distruzione nell’oratorio dove provano i litigiosi orchestrali: un Moloch che rivisto oggi rinnova la sua carica simbolica. La scena la potete recuperare anche su YouTube. Meglio ovviamente cercare il Dvd.

I film da vedere
L’offerta in formato video dei film di Federico Fellini non manca. Comprese diverse novità.
La piattaforma CG Entertainment ha addirittura lanciato una nuova linea di edizioni da collezione in Blu-Ray (ma disponibile anche il Dvd) il cui primo titolo è Il Casanova di Federico Fellini, nella versione restaurata e impreziosito da una slip-case di cartone con un’opera dell’artista Jean-Sèbastien Rossbach e i contenuti speciali “E Il Casanova di Fellini?” di Liliana Betti e Gianfranco Angelucci, nonché estratti dal Gideon Bachmann Archive conservato al Cinemazero di Pordenone.
Per il centenario di Fellini CGE ha inoltre messo in commercio una edizione Blu-Ray Limited Edition del film Satyricon nella versione restaurata nel 2019 dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e Istituto Luce – Cinecittà, corredato da un booklet testuale e fotografico a cura di Lucia Pavan e gli extra “Fellinikon” e “Ciao Federico! di Gideon Bachmann. Tra le novità anche una nuova edizione de Lo sceicco bianco, primo film di Fellini, edito da Mustang Entertainment. E poi Ginger e Fred e La voce della luna.
Diversi titoli della filmografia felliniana si trovano anche in belle edizioni straniere.

I libri da leggere
Tra ristampe, novità editoriali, saggi, libelli sfornati dall’editoria nostrana (e non solo) in occasione del centenario, non mancano le possibilità per leggere, da diversi punti di vista, con maggiore o minore “complessità”, Federico Fellini.
La bussola, o se volete la Bibbia, per ogni felliniano che si rispetti, resta la biografia di Tullio Kezich Federico Fellini, la vita e i film (prima edizione Camunia, poi Feltrinelli). Fare un film, dal catalogo Einaudi, è l’altro “classico” della bibliografia felliniana: inanella i testi de La mia Rimini e altre testimonianze dirette del maestro riminese.
Sul versante dei testi biografici-autobiografici, importante anche Io, Federico Fellini di Charlotte Chandler (Bur), la giornalista che grazie all’amicizia che maturò con Fellini poté seguirlo per quattordici anni e tradurre le sue dichiarazioni in un libro che ne restituisce la voce in un affresco vivace della sua personalità e carriera artistica.
Tra le interviste più note, quella realizzata nel 1983 da Giovanni Grazzini (edizioni Laterza) la ritroviamo nella pubblicazione del Saggiatore con il titolo Sul cinema.

Le novità
A come Amarcord, D come Dolce vita, G come Giulietta. Scorre come nella recita di un rosario l’alfabeto felliniano del giornalista e critico cinematografico Oscar Iarussi e come la recita di una preghiera riserva lampi, intuizioni, illuminazioni. Luci sull’universo felliniano, così irriducibile, ampio, “galattico”. Un libro, Amarcord Fellini. L’alfabeto di Federico, edito dal Mulino, che non ha «pretese di completezza, né mai potrebbe», si offre invece come «dizionarietto portabile», frutto di «scelte soggettive, quindi opinabili», operate «guidati dalle suggestioni, dalle emozioni e dai ricordi personali». Il tentativo, riuscito, di usare «parole per dire di Fellini e di noi rispetto al suo cinema».
L’Italia secondo Fellini è invece il titolo della collana delle edizioni E/O diretta da Goffredo Fofi, in libreria già da fine 2019. Esordio con un mea culpa, da parte dell’intellettuale che conobbe Fellini negli anni Settanta quando gli fu chiesto di intervistarlo per Paris match: «Rimproveravo a Fellini molte cose. È documentato nelle mie recensioni di allora – scrive Fofi nell’introduzione –. Sono stato colpevolmente rigido ed esigente». «Ho capito meglio conoscendolo – continua – quanto invece rivoluzionario egli fosse, a suo modo e ben più, per esempio, di me… Fellini ci ha capiti e raccontati – noi italiani – come nessun altro artista suo contemporaneo».
Di Sotto il segno di Fellini di Paolo Fabbri (Luca Sossella Editore), raccolta di saggi del semiologo riminese, abbiamo già scritto su queste pagine (23 ottobre 2019): all’inseguimento, con brio, dei “segni e segnacci” felliniani.

Tra le ristampe, vero gioiello da prendere in mano è Carissimo Simenon. Mon cher Fellini, il carteggio tra il regista e lo scrittore francese che fu presidente di giuria a Cannes nel 1960 quando fu assegnata la Palma d’oro a La dolce vita. «Caro Fellini, fratello, considerata la differenza di età probabilmente dovrei scrivere “figlio”…» (Simenon, 9 novembre 1976); «Carissimo, leggendario Simenon, un salutino da Chianciano…» (Fellini, 1 settembre 1977).

Libri d’autore
Folgorante, strambo, “simpatico”: Lo sciamano di famiglia di Valerio Magrelli (2015, Giuseppe Laterza & Figli) mescola «omeopatia, pornografia, regia in 77 disegni di Fellini», un condensato di aneddoti a partire dall’incontro tra l’autore e il regista, avvenuto sul set del Casanova.

I libri di Fellini
Per finire, ma Fellini fine mai (come ci ricorda il recente doc di Eugenio Cappuccio), ci sono le parole, e i disegni di Fellini. Ovviamente il Librone, Il libro dei sogni: la nuova edizione per il centenario, a cura di Sergio Toffetti, è in libreria dallo scorso novembre per i tipi Rizzoli.
Si legge come un romanzo Il viaggio di G. Mastorna, la sceneggiatura del film mai realizzato da Federico Fellini, edita da Quodilibet, a cura di Ermanno Cavazzoni che firma anche il saggio “Purgatori del XX secolo”. Fellini, osserva l’autore de Il poema dei lunatici (ispiratore de La voce della luna) ci porta in un aldilà che è un aldiqua. «L’idea conduttrice di Fellini è in sostanza che nell’aldilà ci siamo dentro, ci viviamo, è questo qui; siamo già dentro le pene e ogni tanto dentro a zone di paradiso; e compiamo un percorso, come si compie nel purgatorio, che però non si sa a cosa porta, cosa c’è dopo; ognuno cerca la soluzione per il suo caso, la sistemazione o la via d’uscita; ma ogni strada è un’illusione; qui in terra si soggiorna così».

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