Sette medici in pensione a fine anno: nell'area di Cesena caccia serrata al nuovo dottore per 12.000 pazienti

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Medici “di base”. Quel che sta vivendo il cesenate è un finale di anno all’insegna delle trasformazioni. Con tantissimi pazienti (oltre 12.000 solo nell’ultimo mese dell’anno) impegnati a trovare un nuovo medico di base: che quasi mai è quello che si desidererebbe avere o il più vicino a casa. Il tutto a causa di un ampio turnover dovuto ai pensionamenti, che da inizio dicembre ha visto protagonisti sette medici di medicina generale della zona.
In pensione
A Cesena si è svuotato quasi nello stesso momento (con decorrenza 1° gennaio 2023) un intero presidio medico che vedeva in associazione, al civico 74 di corso Sozzi, i medici Ezio Biondi, Dolores Deminicis e Gilberto Gallone. Dal 1° dicembre in via Cattolica è andata in pensione la dottoressa Laura Castaldi. Mentre dal primo giorno dell’anno non sarà più al lavoro anche Maria Teresa Pavirani in piazza Fabbri.
Due i pensionamenti di fine anno anche nel comprensorio. Lasciano rispettivamente Marta Santucci in viale Trento a Cesenatico e Guerrino Capelli in via Roma a Montiano.
«Per questi ricambi il Cesenate ed anche il distretto del Rubicone sono meno in sofferenza di altre parti dell’Ausl come ad esempio il Ravennate». A parlarne è chi ha il polso della situazione costantemente, ossia il direttore dei Distretti Cesena-Valle Savio, Rubicone e Forlì Francesco Sintoni.
Pochi nuovi medici
Per gli utenti la partita aperta è arrivare il prima possibile ad avere il proprio nuovo medico “di famiglia”. Tentando prima di cercare di entrare negli studi di qualcuno che è stato loro consigliato: un’operazione quasi mai fattibile perché ormai tutti i medici di medicina generale “conosciuti” e da più tempo al lavoro, hanno le liste (da massimo 1.800 pazienti) già piene. A quel punto si scatena la caccia agli sportelli Ausl o su fascicolo elettronico, per avere un medico che sia almeno logisticamente comodo da raggiungere per sé stessi. Ed anche qui, più si va verso le periferie e meno possibilità ci sono.
Ricambio
«La situazione che stiamo vivendo per i pensionamenti ed il ricambio dei medici non significa che non ci sia spazio per tutti gli utenti. Anche se i tempi di scelta e di contatto con le nuove realtà, nella situazione attuale, per l’utenza sono più caotici rispetto al passato. Ci sono da capire alcuni aspetti - dettaglia il dottor Sintoni - I medici di medicina generale non sono dipendenti Ausl ma sottostanno a convenzioni che prevedono l’apertura di presidi in determinati territori. Non necessariamente dunque i nuovi convenzionati lavoreranno negli studi dei precedenti dottori. Chi va al Cup o sul suo fascicolo elettronico un medico da scegliere lo trova sempre. I numeri ci sono. Ma facilmente gli spostamenti per raggiungere il proprio medico nuovo e le dinamiche per entrarci in contatto saranno differenti dal passato. Spesso più complesse».

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