Sequestro discoteca Pineta, il giudice prende tempo per decidere

Nuovo capitolo della saga Pineta: c’era grande attesa per l’udienza di ieri mattina in tribunale a Ravenna, nella quale si sarebbe dovuto decidere se mantenere o meno sotto sequestro la discoteca dopo il provvedimento d’urgenza richiesto dal liquidatore giudiziale della società fallita Andromeda, Claudio Colatorti, e attuato lo scorso 3 marzo. Dopo aver ascoltato le parti, il giudice Piervittorio Farinella ha deciso di prendere ancora un po’ di tempo, riservandosi di fornire nei prossimi giorni una risposta definitiva. Qualora l’esito fosse la conferma del sequestro giudiziario, allora vi sarebbero altri 30 giorni di tempo per fissare l’udienza di merito finalizzata a decidere sulla restituzione del Pineta ad Andromeda, estromettendo così l’attuale gestore, Hdp22, subentrato a marzo del 2022. Su Andromeda, come emerso martedì nel corso dell’udienza fallimentare, pende un debito da circa un milione e mezzo di euro, in gran parte nei confronti del fisco.

Visioni contrapposte

L’ipotesi della conferma dei sigilli è quella che, ad avviso del liquidatore giudiziale, consentirebbe di dare il via libera alle manifestazioni d’interesse per intercettare eventuali nuovi gestori del Pineta, magari attraverso la formula dell’affitto d’azienda. Una visione cui si contrappone nettamente a quella della società Hdp22, che spinge per il dissequestro: ieri in tribunale l’avvocato Gilberto Gagliardi, dello studio aretino di Andrea Santini, ha definito «ingiusta» la misura presa nei confronti della discoteca, asserendo inoltre che il sequestro avrebbe nociuto alla gestione del locale, specialmente in vista delle serate già programmate. Insomma, come si suol dire, per Hdp22 lo spettacolo deve andare avanti.

La proprietà dei muri

A trovarsi d’accordo con la richiesta di dissequestro è anche la proprietà dei muri del locale di viale Romagna, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Della Casa: intesa inaspettata, perché Hdp22 non ha mai versato circa 130mila euro di canoni d’affitto. Ma le ragioni per le quali da questo fronte si avanza l’istanza di dissequestro sarebbero diverse da quelle della società: la proprietà dei muri punterebbe infatti a rientrare in possesso del locale nel minor tempo possibile. In ogni caso, per conoscere la decisione del giudice non dovrebbe mancare molto, non solo per l’urgenza del provvedimento emesso una decina di giorni fa, ma anche perché a fine mese è prevista, per quanto riguarda il filone degli affitti non pagati, un’udienza per lo sfratto di Hdp22, rimandata proprio per il sopraggiunto sequestro.

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