Sella & Mosca vini dal carattere mediterraneo

C’è qualcosa di eroico nell’impresa che sta all’origine dell’azienda Sella & Mosca. Un progetto unico ed esemplare che ebbe inizio nel 1899 con l’ingegnere Erminio Sella, nipote di Quintino Sella, e l’amico avvocato Edgardo Mosca. Entrambi amanti di Alghero, i due avventurosi piemontesi si imbarcarono in un’opera pionieristica, realizzando la bonifica dell’intera località “I Piani”. Quelle tenute vaste e incolte nelle loro menti erano verdi e rigogliose e la forza dell’immaginazione, unita ad una non comune dose di ambizione, diede loro la spinta per attuare una grande trasformazione del territorio. Migliaia di massi furono rimossi e la macchia selvaggia domata per far posto ai vigneti. Infine, si diedero da fare per la costruzione di una cantina all’avanguardia. Ancora oggi lo spirito innovativo dei due fondatori e la tensione a esprimere al meglio i caratteri del terroir sardo caratterizzano questa impresa. «Sella & Mosca – dice la famiglia Moretti, proprietaria dell’azienda dal 2016, quando è confluita dentro il gruppo “Terra Moretti” – è la massima espressione possibile di una terra assolata, forte, capace di forgiare vini di carattere, attuali ma rispettosi della loro storia».

Il territorio

Baciata dal sole e abbracciata dai venti, la Sardegna è una terra da sempre vocata alla viticoltura e Sella & Mosca, con il passare del tempo, è stata in grado di catturarne profumi e sapori, dando forma a un’inaspettata altalena tra passato e futuro. La selezione delle aree è iniziata con i Piani, a nord di Alghero, che rappresenta la parte più consistente. Questa proprietà si estende per 650 ettari, in una piana soleggiata e accarezzata dal vento di maestrale, immersa in un incredibile parco botanico circondato da oltre 520 ettari di vigneto. «È un luogo che non può essere confuso con nessun altro – descrivono i proprietari –, puntellato da oleandri, pini marittimi, palme ed eucalipti. A queste terre si aggiungono i piccoli appezzamenti della Gallura, nella parte nordorientale dell’isola e di Giba, nel Sulcis, sulla costa sudoccidentale, tra Capo Teulada e la catena montuosa dell’Iglesiente». Pur nella loro unità geologica, le tenute presentano una grande varietà di terreni: argillosi, sabbiosi, calcarei, vulcanici. In ogni microarea, i vari vitigni danno risposte diverse, consentendo un’eccezionale pluralità di caratteristiche e dando forma a un carattere davvero mediterraneo, dove sole, vento e mare si fondono facendo emergere energia ed eleganza, forza e finezza, calore e freschezza. Ogni vino cerca l’equilibrio virtuoso tra l’esuberanza che i frutti della natura portano in dote e il saper fare di chi li modella. Eccoli, sono questi i contorni di una delle tenute più grandi d’Europa.

Famiglia Moretti

Il complesso nel quale si trova l’azienda ospita anche numerose strutture aperte al pubblico, come le cantine storiche, l’enoteca e il museo, diviso nella sezione aziendale e in quella archeologica legata alla necropoli di Anghelu Ruju, che ha dato il suo nome a uno dei vini simbolo di Sella & Mosca. Nel 2002 la tenuta entra a far parte del gruppo Campari e nel 2016 è stata ceduta per la cifra di 62 milioni di euro a Terra Moretti. Da dicembre del 2020 la proprietà ha nominato nuovo direttore generale di Sella & Mosca il manager friulano Giovanni Pinna, enologo e docente universitario che da oltre vent’anni lavora nel gruppo. È quello che si dice: l’uomo giusto al momento giusto, perché in grado di coniugare la storia secolare dell’azienda di Alghero con la filosofia che da sempre contraddistingue il modo di fare impresa della famiglia Moretti. L’attenzione al dettaglio è un altro caposaldo di questa realtà. E lo si evince dalle etichette, realizzate dalla collaborazione con Antonio Marras. Lo stilista di Alghero ha infatti creato le illustrazioni delle etichette dei quattro nuovi vini, «costruendovi intorno una storia forte che parla di legami autentici, di valori e di territorio, evocando la magia della notte di San Giovanni per iniziare il racconto dei suoi protagonisti».

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