Se la destra sorpassa la sinistra

Per anni la sinistra ha sventolato la bandiera delle pari opportunità, ma per vedere una donna alla presidenza del Consiglio abbiamo dovuto aspettare ottobre 2022 con l’incarico a Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Un momento storico per il Paese.
È passato un mese dalle elezioni che hanno sancito la vittoria schiacciante del centrodestra e già il governo ha giurato, accorciando al minimo le procedure e riducendo all’osso le formalità.
Gli amministratori a tutti i livelli si giudicano dal loro operato e non sulla carta. Le emergenze da affrontare sono tante a cominciare dal caro bollette che sta strangolando aziende, famiglie e Comuni. Vedremo quali strategie adotterà Meloni per affrontare la crisi. Sulla squadra dei ministri non ci sono state grandi sorprese e senza le uscite scomposte di Berlusconi il percorso sarebbe stato più rapido.

Qualche perplessità rimane, ad esempio sulla cultura. Vittorio Sgarbi le ha provate tutte per entrare nella stanza dei bottoni, ma non è stato preso in considerazione. È circolato invece nei giorni scorsi con insistenza il nome di Giordano Bruno Guerri che poi è stato scartato a favore di Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2. Che dire, un caporedattore amava ripetere ai suoi colleghi che ognuno dovrebbe restare al suo posto: i giornalisti nelle redazioni, i politici in parlamento, i magistrati nei tribunali. Era un professionista vecchio stile con la Costituzione sempre aperta sulla scrivania. Altri tempi. Sangiuliano, in verità, non è il primo a cambiare casacca: prima di lui Lilli Gruber e Michele Santoro, tanto per citare i più famosi, si erano candidati con partiti di sinistra tornando all’ovile a fine mandato. Se viaggio deve essere, almeno sia di sola andata.

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