Scuola, si riparte: lunedì Mattarella e Valditara a Forlì

Le scuole dell’Emilia-Romagna sono pronte per la prima campanella: il nuovo anno scolastico apre venerdì per elementari, medie e superiori, con circa mezzo milione di studenti sui banchi. Tutto pronto, come informa la Regione, anche nelle zone alluvionate. Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, sarà a Imola, all’Istituto tecnico agrario chimico “Scarabelli Ghini”, mentre gli assessori regionali saranno nelle tre province più colpite, in particolare nei Comuni di Medicina, Argenta, Forlì, Castenaso, Castel Bolognese, Lugo, Faenza, Pianoro, Solarolo, Conselice e Cesena. La presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti, si recherà in alcune scuole di NovafeltriaRimini. Molti sforzi, sottolinea ancora viale Aldo Moro, sono stati fatti per garantire la riapertura delle scuole nei paesi colpiti dall’alluvione. I Comuni sono spesso intervenuti con lavori di somma urgenza per garantire la riapertura degli istituti nei tempi, “interventi che ora vanno saldati”: in attesa dei fondi statali, la Regione ricorrerà alle donazioni raccolte. Una parte sarà appunto usata per far sì che tutto il sistema scolastico pubblico sia ripristinato nel più breve tempo possibile e che gli enti locali possano pagare tempestivamente le imprese che hanno lavorato questa estate. “Venerdì riaprono tutte le scuole, anche quelle delle zone alluvionate, un risultato non scontato vista l’enorme entità dei danni”, afferma Bonaccini. “Dobbiamo dire grazie al presidente della Repubblica, Mattarella, che lunedì prossimo ha deciso di aprire ufficialmente l’anno scolastico a Forlì (all’istituto Saffi-Alberti, ndr), presente il ministro Valditara, scegliendo ancora una volta di essere vicino alle nostre comunità”.

“Avremo scuole ancora più belle”

Quando i lavori saranno terminati, conclude poi Bonaccini, “avremo delle scuole ancora migliori: come l’Emilia-Romagna sa fare, ci rialzeremo più forti di prima. E ovviamente faccio un grosso in bocca al lupo ai ragazzi e alle ragazze per il nuovo anno, così come ai docenti, a tutto il personale scolastico e alle famiglie”. “C’è ancora molto da fare e per questo serve sostenere rapidamente i Comuni per dare il via ai lavori che ancora devono essere eseguiti”, aggiunge l’assessora regionale alla Scuola Paola Salomoni. “Il nostro obiettivo è arrivare ad avere scuole che possano offrire ai propri studenti e studentesse spazi e strumenti migliori rispetto a prima. Oltre che il doveroso ringraziamento ai nostri amministratori che hanno permesso la ripresa delle lezioni per tutti e tutte, dobbiamo ringraziare anche le tante donazioni arrivate alle scuole e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna che ha gestito la situazione tramite ‘Adotta una Scuola’. Grazie a questa iniziativa sono state messe in contatto le scuole con i benefattori per migliorare laboratori e aule”. I danni da alluvione al patrimonio pubblico utilizzato per scuole e servizi educativi (cioè aule ma anche palestre, giardini, laboratori) valgono circa 12 milioni di euro.

I danni per provincia

In particolare, gli istituti scolastici più colpiti si trovano a Solarolo, Castel Bolognese, Lugo, Faenza e Sant’Agata sul Santerno, tutti nel ravennate. Le stime per provincia prevedono costi per il ripristino pari a nove milioni di euro a Ravenna, due a Forlì-Cesena, oltre 500.000 euro per la Città metropolitana di Bologna, 400.000 euro per Rimini e 100.000 euro per Ferrara.

Alcune scuole, ricorda la giunta regionale, sono state letteralmente attraversate da fiumi di acqua, e il loro ripristino è potuto avvenire solo in parte. Poi ci sono stati casi meno complessi, ma molto diffusi: per circa 200 edifici, infatti, sono stati segnalati danni derivanti all’allagamento di locali tecnici, che hanno compromesso caldaie, impianti elettrici e idraulici: tutti sistemi che sono stati ripristinati nei tempi necessari a garantire la continuità delle attività didattiche. Altro problema frequente è stato quello delle infiltrazioni di acqua da soffitti e pavimenti, anche in questi casi i lavori sono stati condotti durante l’estate per rendere agibili più spazi possibile. 

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