Scontri tra tifosi di Ravenna e Prato, ipotesi contatto non casuale

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L’ipotesi di un errore di percorso dei tifosi del Prato che domenica avrebbero sbagliato strada finendo proprio sotto la curva dei supporter del Ravenna, sembra lasciare spazio nelle valutazioni degli inquirenti anche ad un altro possibile scenario. Quello di un contatto, se non organizzato, quanto meno “cercato”. Pur senza rivalità dirette, infatti, l’intreccio tra gemellaggi, amicizie e rivalità tra le due tifoserie potrebbe aver trasformato in un incontro a rischio una partita altrimenti ritenuta priva di campanelli di allarme particolari tra due squadre che non si affrontavano dal 1994: gli ultras del Prato sono gemellati con il Mantova, a sua volta legato al Cesena, con cui i tifosi toscani sono in buoni rapporti, mentre proprio con i tifosi biancorossi e bianconeri e quelli del Ravenna la rivalità è accesa, senza contare che i giallorossi sono gemellati con Cremonese e Lucchese, la prima però invisa ai mantovani, la seconda ai sostenitori del Prato. Per questo, all’indomani degli incidenti, quella di un contatto non casuale è una delle piste su cui stanno lavorando gli investigatori impegnati a ricostruire – anche grazie alle riprese delle telecamere pubbliche e private della zona – dinamica e responsabilità della rissa scoppiata domenica pomeriggio, un paio d’ore prima del fischio d’inizio della sfida d’alta classifica, poi vinta dai giallorossi.

Gli scontri sono avvenuti poco dopo le 12.30 quando il bus dei sostenitori toscani (partito verso le 10 e arrivato con largo anticipo in città) si è trovato a transitare in via Cassino, proprio davanti al “feudo” dei tifosi del Ravenna situato proprio all’angolo tra quella strada e via Montanari. In quel momento il servizio d’ordine allo stadio si stava portando sul posto, ma quando i tifosi del Ravenna hanno visto sfilare davanti al loro ritrovo il pullman sono partiti cori, offese e lancio di oggetti e bottiglie contro il mezzo. L’autista a quel punto ha proseguito la marcia per un breve tratto, fermando il bus più avanti. Poi si sono aperte le porte e a quel punto le due tifoserie sono entrate in contatto. Sono volati calci, pugni, cinghiate, mentre le aste delle bandiere e le locandine della vicina edicola sono diventati oggetti contundenti. Il tutto mentre nella zona transitavano ignari automobilisti che si sono ritrovati in mezzo alla guerriglia, prima che l’intervento delle sirene delle forze dell’ordine (sul posto in prima battuta sono intervenuti due equipaggi della Polizia locale) convincesse gli ultras a disperdersi. Nel frattempo sono state fatte convergere altre pattuglie sul posto, dove è intervenuto anche il 118 per soccorrere un tifoso che ha riportato lievi escoriazioni al capo.

Un episodio che ricorda quello del febbraio del 2020 quando si scontrarono i gruppi rivali del Ravenna e della Triestina. Stesso posto, dinamica simile. In quel caso furono emessi 31 daspo. Al momento non sono ancora stati presi provvedimenti ma già da domenica in questura sono partiti gli accertamenti da parte della Digos. «Stiamo verificando quanto accaduto, visionando i filmati girati e abbiamo sentito anche alcuni testimoni, compreso anche l’autista del pullman – conferma il questore Giusy Stellino –. I tifosi ospiti sono arrivati in netto anticipo rispetto all’inizio della partita e questo ha creato delle criticità, ma per fortuna gli scontri sono durati pochi minuti. Saremo comunque molto attenti a verificare come sono andati i fatti, valuteremo attentamente gli episodi pronti ad adottare il massimo rigore».

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