Scippo violento a un'avvocata di Rimini: 60 punti in testa

Rimini

Aggredita e scippata in pieno centro, finisce all’ospedale con la fronte e la testa spaccata. Sessanta punti di sutura, venticinque giorni di prognosi. Tatiana Mazzotti, 49 anni, avvocato riminese, è ancora sotto choc per l’accaduto.

Come è andata?

«Tornavo a casa dal lavoro, erano le otto di sera, un po’ più tardi del solito. Da via Soardi sono andata in via Mentana e quindi ho imboccato vicolo Mastino. Non c’era nessuno, all’improvviso ho sentito dei passi e ho visto un ragazzo che correva nella mia direzione: ha cercato portarmi via la borsa. Io l’ho trattenuta e lui ha desistito, sparendo dietro l’angolo. Non ho avuto il tempo di tirare il fiato che un altro giovane, alto un metro ottanta, mi è piombato addosso e mi ha spinto contro il muro. Non mi hanno dato tregua, non ho avuto il tempo di gridare, neanche di fiatare, figuriamoci di gridare. Siccome io avevo tutti i documenti, le chiavi di casa, dello studio le chiavi della macchina, le agende con gli appuntamenti e le udienze, istintivamente ho stretto a me la borsa. È stato uno sbaglio: poteva costarmi molto caro, lo dico a chi dovesse trovarsi in una situazione del genere. Lo sconosciuto, con la mascherina fino agli occhi, mi ha urlato in faccia “Dammi la borsa!” con uno sguardo cattivo. Me l’ha strappata dalle mani con forza. Lo strattone mi ha fatto perdere l’equilibrio: sono caduta battendo la testa contro lo spigolo laterale di un portone di marmo».

Che cosa le è passato per la mente in quel momento?

«Mi sono chiesta: Oddio, che cosa mi succede adesso? Ho avuto paura di morire. Il colpo è stato tremendo. Mentre il sangue mi annebbiava la vista, ho visto lo scippatore tornare indietro e chinarsi per raccogliere il mio telefonino che era caduto sull’asfalto».

Piano piano si è rialzata e barcollando ha ripreso la sua strada.

«Grondavo di sangue, mi si sono aperte la fronte e la testa. Ho suonato a un vicino che mi ha tamponato la ferita con un asciugamano e ha chiamato l’ambulanza. Al pronto soccorso mi hanno ricucita con sessanta punti. Mi rimarrà una brutta cicatrice: si erano aperti i lembi, in un punto lo squarcio era largo quasi cinque centimetri. Temo di rimanere sfigurata. Il taglio va dal sopracciglio al centro della testa, ho un occhio nero e lividi lungo tutta una parte del corpo».

Sull’episodio indaga la polizia: nella zona dello scippo non ci sono telecamere, episodi del genere si registrano con sempre maggiore frequenza, segno di un’emergenza criminale che rischia di esplodere.

«Lavoro in centro da sempre e ci vivo da 17 anni. Devo dire che da un po’ di tempo che non mi sentivo più tranquilla, in giro si vedono delle brutte facce, in genere ora che è inverno cerco di uscire dallo studio legale un po’ prima. Sinceramente, però, non immaginavo che nel cuore di Rimini potesse capitarmi una cosa del genere. È stata un’esperienza veramente brutta, trovarseli così. uno dietro l’altro: mi hanno tolto il respiro, ero terrorizzata».

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