Ravenna: sciopero generale, Cgil e Uil preparano la trasferta a Roma
Dalla provincia di Ravenna partiranno diversi pullman, organizzati da Cgil e Uil, per raggiungere la capitale e partecipare alla manifestazione di giovedì legata allo sciopero generale proclamato dai due sindacati. «Nella manovra economica – spiegano la segretaria generale della Cgil di Ravenna Marinella Melandri e il segretario generale della Uil di Ravenna Carlo Sama – la maggior parte delle risorse ancora una volta va a beneficio delle imprese e dei redditi più alti: al contrario bisogna aiutare chi in questi due anni di pandemia ha dato di più ed è rimasto indietro. È una questione di giustizia. Bisogna investire sulla sanità pubblica, la scuola e l'istruzione. Vanno fatte assunzioni stabili nella sanità e nel pubblico impiego. Giustizia significa anche dire basta alla precarietà: la ripresa economica di questi mesi si basa sull'80% di assunzioni con contratti precari. È inaccettabile, la forma ordinaria per assumere le persone deve essere fondata sulla formazione e sulla prospettiva della stabilizzazione. Con questo tipo di mercato del lavoro è inaccettabile pensare di tornare ad un sistema pensionistico che si regge sulla continuità lavorativa: bisogna introdurre una pensione di garanzia per i lavoratori discontinui e riconoscere il lavoro di cura. Poi serve flessibilità in uscita, che tenga conto di lavori gravosi e lavoro precoce. Grazie al contributo del sindacato, la legge di bilancio è stata migliorata, ma resta un impianto sbagliato per la condizione in cui trova il paese. L’intervento sul fisco riassume bene il senso della protesta: dopo un impegno a confrontarsi con le organizzazioni sindacali, che fra lavoratori dipendenti e pensionati rappresentano il 90% dei contribuenti Irpef, il governo ha informato di una scelta già assunta che destina gran parte dei 7 miliardi messi a disposizione per abbassare il prelievo ai redditi più alti e non a lavoratori e pensionati con redditi bassi e medio bassi. Per aiutare chi ha più bisogno e chi ha più patito la crisi, era necessario intervenire sulle detrazioni da lavoro dipendente e pensioni ed agire per una seria lotta all'evasione». Cgil e Uil scioperano e manifestano «per dire con chiarezza che al paese serve un’azione riformatrice basata sull’equità: economica, sociale e dei diritti. Dalla pandemia dobbiamo uscire con un nuovo modello di sviluppo, più inclusivo, che sappia ascoltare il disagio sociale».