Scappa dalla guerra incinta al nono mese: a Rimini è nata Zlata

Archivio

Tatiana ha 33 anni, è scappata dalla guerra per mettere in salvo le sue due bimbe Solomia e Lana, di sette e due anni, e Zlata, quella che portava in pancia. Portava, perché la piccola ora è nata, è venuta al mondo ieri mattina all’ospedale Infermi di Rimini. Nella città che le ha dato ospitalità, regalandole un tetto stabile sopra la testa e allontanandola dal rumore delle sirene anti aereo.

Dopo un viaggio affrontato all’inizio del nono mese di gravidanza, nel corso della permanenza che dura da oltre un mese nell’hotel Margherita di Miramare, Tatiana ha dato alla luce quella bimba che, quando ha scoperto di aspettarla, avrebbe giurato di far nascere nella sua terra natia. Ma la guerra ha scombinato i piani, quella terra natia non era più sicura, e allora Rimini si è dipanata all’orizzonte. «Perché a Rimini - racconta Stefano Lanna, il titolare del family hotel in cui Tatiana è stata accolta - c’è la sua suocera, che lavora qui come badante». Così il destino ha mischiato le carte, e dopo un lungo viaggio in treno con le due bimbe e la nonna, Tatiana è arrivata qui.

La trepida attesa

Alla vista del pancione, l’hotel si animato della frenesia di veder nascere la vita portando luce in un momento di morte e distruzione. Pronti a cogliere i primi segnali dell’arrivo delle contrazioni, i responsabili dell’hotel sabato mattina, ben prima dell’alba, hanno chiamato il titolare Stefano, per dirgli di fare presto, che Tatiana aveva iniziato ad avere le contrazioni.

«Alle 4.20 sono saltato giù dal letto e sono corso all’hotel - racconta l’albergatore, che vive a Ospedaletto -. Mi sono fiondato lì e ho fatto salire Tatiana in macchina. Con lei però ho fatto venire anche un’altra signora, Vera, che è ucraina ma vive a Rimini da tanti anni. Ho subito pensato che avrebbe avuto bisogno di un’interprete per parlare con i dottori e gli infermieri, perché la giovane mamma non parla italiano».

La famiglia si riunisce

Così, dopo qualche ora, la giovane mamma ha dato alla luce la sua terza figlia, Zlata, nell’ospedale di una città semi sconosciuta, che fino a un mese prima era solo una lontana città italiana in cui era andata a fare la badante la mamma di suo marito.

E proprio il marito, con la nascita di Zlata, potrà presto raggiungere e riabbracciare la sua famiglia. Per la legge ucraina, con la nascita del terzo figlio, gli uomini sono dispensati dalla leva obbligatoria. «Fino ad adesso - racconta Lanna - il marito di Tatiana era impegnato con l’esercito, anche se non in prima linea, e non poteva lasciare il Paese. Ma la nascita di Zlata ha cambiato tutto. La bimba ucraina che porterà per sempre sulla carta di identità il nome di Rimini come luogo di nascita, nascendo, ha tratto in salvo il suo papà e riunito la famiglia.

Una grande festa

Per un paio di giorni Tatiana resterà in ospedale, «ma quando tornerà - annuncia Lanna - faremo una grande festa per dare il benvenuto a questa piccola che rappresenta un segnale di speranza e di fiducia nel futuro».

La solidarietà oltre regione

Intanto, non si ferma il circolo di la solidarietà a favore delle donne e dei bambini scappati dalla guerra che sono ospitati all’hotel Margherita.

«Tutti i giorni i vicini e i conoscenti mi portano pacchi con tantissime cose da mangiare, ma anche sapone, shampoo, e tutte le cose indispensabili che servono alle persone che ho accolto». Ma non solo. L’albergatore racconta che «addirittura in Piemonte, alcuni miei clienti storici, hanno organizzato diverse raccolte alimentari. L’altro giorno sono arrivati qui e hanno scaricato sette carrelli di spesa».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui