Aumenta l’affluenza al Si Fest. Al termine del terzo fine settimana di apertura delle mostre, i numeri confermano ciò che gli occhi e l’afflusso costante di pubblico suggerivano sin dal primo giorno. La 34esima edizione del festival della fotografia di Savignano sul Rubicone ha registrato un aumento dei visitatori che hanno toccato quota 2000 e raggiunto il raddoppio se si guardano i soli dati relativi ai residenti nel Comune di Savignano sul Rubicone, rispetto all’edizione 2024.
Un chiaro segno di apprezzamento per la scelta di far ritornare le mostre diffusamente nel centro cittadino e per un’edizione rinnovata grazie al nuovo gruppo curatoriale formato da Manila Camarini, Francesca Fabiani, Jana Liskova e Mario Beltrambini, che, con la pluralità dei propri ambiti e visioni, ha saputo dare al programma un carattere aperto e multidisciplinare. “Una proposta – commenta il team - che ha intercettato un pubblico mai così numeroso, con un’affluenza complessiva superiore a quelle delle edizioni degli ultimi anni e un ritorno significativo della comunità savignanese, segnale forte della vitalità culturale del territorio”.
I dati parlano di un’edizione vivace e capace di stimolare la riflessione e tenere alta l’attenzione sul tema delle Geografie visive: 20 allestimenti, di cui due fuori città, a Rimini e a Bellaria Igea Marina, a suggerire un discorso fotografico allargato e in rete, altre due mostre allestite in location suggestive che appartengono alla storia del territorio ma anche del festival, tornato ad esporre a Villa La Rotonda e al Castello di Ribano. E ancora 12 visite guidate, 10 presentazioni di libri, due presentazioni di progetti fotografici, due giornate di letture portfolio con esperti di alto profilo, due premi consegnati per un totale di 8 mila euro di premi consegnati. A questi dati si aggiungono le proiezioni serali, l’evento inaugurale e il concerto in collaborazione con Rimini Jazz Club.
«Concludiamo questa 34ª edizione del SI FEST con la consapevolezza di aver scritto un nuovo capitolo di un percorso che, anno dopo anno, si arricchisce di significato e di nuove connessioni - riflette il comitato artistico -. Geografie Visive non è stato solo un titolo, ma un invito a osservare e ripensare i luoghi che abitiamo: paesaggi fisici e interiori, spazi di incontro e di trasformazione. Attraverso le mostre e gli incontri abbiamo esplorato le relazioni tra territorio, comunità e sguardo fotografico, mettendo in luce la complessità delle nostre geografie contemporanee”.
“Accanto alla presenza di grandi autori italiani e internazionali - aggiungono i quattro esperti - sono stati particolarmente apprezzati i progetti realizzati dagli studenti di Savignano: uno sguardo giovane e autentico che arricchisce il dialogo del festival e testimonia la capacità della fotografia di coinvolgere le nuove generazioni.”
“Geografie Visive si è così rivelata non solo un percorso espositivo – concludono - ma un’occasione di confronto tra fotografi, cittadini, appassionati e territori: un laboratorio in cui le immagini diventano mappe per orientarsi nel presente e immaginare il futuro. Guardiamo avanti con la volontà di continuare a portare cultura e a far crescere il festival, consapevoli che la sua forza risiede nella capacità di evolversi e rinnovarsi, senza mai perdere di vista l’importanza della memoria e dell’innovazione. Primo festival di fotografia in Italia, il SI FEST vuole restare un punto di riferimento per la cultura visiva: un luogo in cui le fotografie diventano territorio, un viaggio da percorrere insieme verso nuovi orizzonti di creatività e riflessione.»
“Il 34esimo SI FEST ha avuto, tra gli altri, il grande merito di confermare il ruolo dell’Archivio fotografico di Savignano – affermano il sindaco di Savignano sul Rubicone Nicola Dellapasqua e l’assessore alla Cultura Roberta Armuzzi - quale testimone e custode della memoria collettiva: un deposito di storie che, grazie alla fotografia, restano vive e in costante dialogo con l’oggi. In questa edizione l’Archivio è stato protagonista anche di una nuova collaborazione con i Comuni di Bellaria e Rimini, che hanno ospitato due mostre dedicate a Marco Pesaresi provenienti proprio dall’archivio di Savignano: un segno tangibile di una rete culturale che si amplia e si rafforza sul territorio. La direzione è chiara, il mondo è venuto a Savignano attraverso la fotografia, ora la fotografia porta Savignano nel mondo”.