Oltre 150 progetti d’inserimento socio-lavorativo attivati dall'Unione Rubicone Mare, 1.325 persone prese in carico dal Centro per l’impiego di Savignano, per un totale di ben 4.664 programmi individuali avviati nel biennio 2021-2022, più 153 tirocini per persone fragili e disabili. Questi i numeri relativi all’attività che ruota attorno a questo servizio fondamentale. Dati che confermano, dopo un triennio di calo del lavoro negli anni 2019-2020 a seguito della pandemia da Covid-19, una risalita del numero d utenti. Merito soprattutto del «programma “Gol”, sigla che sta per Garanzia di occupabilità dei lavoratori, che ha fatto alzare i numeri, visto che ora c’è l’obbligo per le persone disoccupate, con reddito di cittadinanza o in Naspi, di presentarsi da noi per le politiche attive», ha precisato il responsabile del Centro, Stefano Armuzzi.
La nuova sede
Dopo 10 anni, ieri mattina è stata inaugurata la nuova sede dello Sportello, al’interno di un locale di 446 metri quadrati, su due piani, in piazza Giovanni XXIII. Vi operano 11 dipendenti dell’Agenzia regionale per il lavoro. L’investimento per questa sede è stato di 652.000 euro, di cui 560.000 ricevuti dall'Agenzia stessa. Il nuovo Centro per l'impiego, che serve l’intero territorio dell’Unione, fa parte dei 38 distribuiti in Emilia-Romagna e assegnati ai vari territori, sui quali l’assessorato regionale allo sviluppo economico, presieduto da Vincenzo Colla, sta investendo molto per rilanciare il mondo del lavoro.
L’assessore regionale Colla
«Grazie al Pnrr, stiamo facendo un investimento senza precedenti sui Centri per l’impiego, che devono diventare centri di comunità, sistemi integrati tra pubblico e privato - ha detto Colla, presente al taglio del nastro assieme ai primi cittadini Filippo Giovannini e Luciana Garbuglia - Con la legge “Gol” da settembre stiamo richiamando più di 50.000 disoccupati coi quali lavoriamo per personalizzare i percorsi di formazione così da incrociare la domanda con l’offerta per dare un posto di lavoro a tutti. La nostra regione ha 2 milioni di occupati. Non abbiamo problemi di disoccupazione, visto che è solo al 5%, ma va analizzata meglio la situazione, perché ci sono del lavoro povero e situazioni di sofferenza. Dobbiamo far fronte alla precarietà, ai tempi determinati brevi, alle stagionalità brevi e si deve investire sulla fragilità. Questa è la sfida della nostra Regione».
I giovani talenti
L’altra sfida indicata da Colla è quella per trattenere e far ritornare i giovani talenti. Su questo versante, la Regione ha deliberato lo scorso 15 febbraio una nuova legge. «Guai a chi ci tocca l’istruzione in questa Regione - ha affermato l’assessore regionale - ma dobbiamo creare le condizioni perché i giovani talenti, dopo che li abbiamo istruiti, non vadano via o vogliano rientrare. Per riuscirci vanno garantiti servizi, un percorso di stabilità e stipendi adeguati. Si devono poi orientare i ragazzi, i professori e le famiglie, fin dalle scuole medie, a intraprendere i percorsi di studio idonei per ciascuno, dicendo loro la verità: dobbiamo recuperare la cultura tecnica e scientifica, perché se vai in quella direzione trovi un posto di lavoro in questa regione. Abbiamo bisogno di questo anche per incrociare la domanda e l’offerta di lavoro».
Demografia e immigrazione
Infine, Colla si è soffermato su temi chiave come demografia piatta e migrazione. «La natalità non è un tema di destra o di sinistra, è la cifra del nostro futuro. Dobbiamo fare come hanno fatto in Francia, dove hanno investito sulla natalità. Avendo poi una demografia piatta, l’immigrazione non è più solo un tema umanitario: non basta solo accogliere ma anche integrare come ha fatto la Germania della Merkel, che ha accolto 700.000 siriani non solo per esigenze di protezione, ma anche perché ce n’era bisogno nel mondo del lavoro».