Savignano, divisi sull’Unione dei Comuni, d’accordo nel chiedere più Romagna: duello pubblico tra Giovannini e Pompignoli

Massimiliano Pompignoli e Filippo Giovannini divisi su tutto ma non sulla rappresentanza dei romagnoli. In un incontro su “L’Unione dei Comuni. Pro e contro”, organizzato dalla Lega, su impulso di Patrizia Acini, il consigliere regionale e il presidente dell’Unione Rubicone e Mare si sono confrontati nella sala “Galeffi”. A fare da moderatrice Maria Elena Forti, responsabile stampa del Comune di Savignano, che ha ricordato che l’Unione Rubicone e Mare «è nata nel 2014, si compone di 9 Comuni e conta 93mila abitanti, col comune più piccolo che è Borghi con 2mila residenti e quello a più alta densità abitativa che è Gambettola». Ha poi aggiunto che «il 39 % dei cittadini che vivono nei piccoli comuni si spostano per lavoro e acquisti nei territori di pianura». Poi ha chiesto ai protagonisti del faccia a faccia se nell’Unione le strategie condivise funzionano.

Pompignoli

Pompignoli ha risposto che «all’inizio l’idea era molto buona, perché sembrava potere garantire risparmi e servizi migliori. Invece, nel tempo, si è visto che i costi sono più alti, ci sono meno servizi e molti Comuni che prima hanno aderito alle Unioni che ora cercano di uscirne. Le Unioni funzionano solo se sono costituite per territori omogenei, cosa che non avviene per la Rubicone e Mare, i cui territori di pianura hanno esigenze molto diverse da quelli collinari. La mia visione è che ogni Comune deve autodeterminarsi e servono sub ambiti per avere un senso. Se non si riescono a gestire i propri servizi, è come un matrimonio che non funziona. E se non si hanno idee comuni, non può funzionare. Va rivisto l’assetto delle Unioni a livello regionale. È ormai dal 2016 che le Unioni non danno servizi».

Giovannini

Di tutt’altro avviso Giovannini: «Nelle Unioni non è sempre detto che ci sia un risparmio, ma certi servizi come quelli nell’ambito sociale, se non ci fosse l’Unione, rischierebbero di non essere erogati o sarebbero erogati con scarsa professionalità. Invece l’Unione consente di avere servizi di prossimità, ad esempio il ruolo dell’assistenza sociale. Poi guardiamo alcune scelte sulla polizia locale (oggi 4 Comuni l’hanno in Unione, ndr). Tre Comuni, due anni fa, volevano uscire, ma se ne è andato solo Gatteo, mentre Sogliano e Borghi, con amministrazioni di centrosinistra e centrodestra, hanno poi scelto di rimanere, visto che sarebbe stato peggio per i loro cittadini. L’uscita di Gatteo però è costata a tutti la fine dell’Unità anti-degrado, che era un valore aggiunto. Ulteriori uscite sarebbe state deleterie: con 19 agenti, di cui 12 per Savignano, 2 per Borghi, 2 per Roncofreddo e 3 per Sogliano, se Borghi e Roncofreddo uscissero dalla polizia locale non riuscirebbero a gestire i tanti servizi con così pochi agenti». Allargando lo sguardo, Giovannini ha poi ricordato che «la giunta dell’Unione, formata da tutti i sindaci, si incontra tutte le settimane per tutto l’anno e questo favorisce un collaborazione intensa. Io sono un unionista convinto».

La Romagna

Poi la riflessione si è spostata sulla Romagna, con Giovannini che si è lamentato per il fatto che «in Regione ci sono 41 consiglieri emiliani e solo 9 romagnoli, mentre il peso della Romagna dovrebbe essere di un terzo contro due terzi». Su questo fronte, Giovannini di è detto d’accordo sul fatto che «la Romagna deve avere più peso, anche come numero di consiglieri».

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