Ripresa a più velocità per l'abbigliamento nel Rubicone

Il settore del commercio dell’abbigliamento in ripresa, tra speranze e proposte. Negozi e boutique di abbigliamento da quando c’è stata la pandemia si dovuti confrontare con nuove abitudini di acquisto, scontando anche le vetrine on-line, dovendo poi battersi contro il caro bollette visto che nei negozi non si può abbassare il riscaldamento e una bella vetrina ha bisogno di illuminazione anche alla sera quando l’attività è chiusa. Poi ci sono le restrizioni normative che vincolano il settore e la vendite scontate.

Caro bollette energetiche

«Il settore si era ripreso molto bene l’anno scorso - afferma Veronica Zangheri titolare di un’attività di abbigliamento giunta alla terza generazione, essendo partita nel lontano 1960 in località Sant’Angelo di Gatteo - abbiamo registrato un’ottima primavera estate, con una grande richiesta di abbigliamento anche per cerimonie di tutti i tipi, visto che la gente dopo le restrizioni Covid aveva voglia di uscire e festeggiare. Ma poi con l’autunno-inverno ci sono arrivati nuovi guai con il caro bollette. Ad oggi il calo delle vendite rispetto al pre-Covid potrebbe attestarsi al 20 per cento circa. Speriamo in una ripresa degli acquisti nella prossima primavera-estate ed anche in un calo sensibile delle bollette energetiche».

Visibilità e qualità

«Il 2020 è stato un anno orribile e abbiamo sofferto con i mesi di chiusura – riferisce Claudio Sapigni che dal 1980, nel corso Mazzini, la via principale di Gambettola, conta due negozi di abbigliamento moda, tra cui uno gestito dalla figlia – già nel 2021 c’è stata una sensibile ripresa e nel 2022 siamo tornati ai livelli normali. Come negozi però noi ci orientiamo verso un target medio-alto, con abbigliamento al 90 per cento di sartoria italiana. Al tempo stesso curiamo molto le vetrine e il contatto con il cliente che viene accolto in negozio senza fargli pressione. In questo periodo per esempio siamo rimasti chiusi qualche giorno per riallestire completamente le vetrine e il campionario e abbiamo dato appuntamento a tutti per la riapertura il 3 di marzo».

Legge regionale sotto accusa

«Sicuramente nel nostro settore ci aspettano periodi difficili - afferma Marco Foschi, che gestisce dal 1984 con la moglie Monica il “Ghibiò in corso Vendemini a Savignano - bisognerà cercare di aiutare la categoria e rimuovere gli ostacoli risolvibili che, invece di dare slancio al settore, creano problemi. Uno degli ostacoli “burocratici” che non aiutano i negozi dei centri storici del settore abbigliamento, è una legge regionale che impedisce agli esercenti di fare vendite promozionali 30 giorni prima dei saldi, sia nel periodo estivo sia nel periodo invernale. Nel nostro settore le rimanenze sono quasi sempre l’eventuale utile. I piccoli negozi hanno bisogno per tutti i giorni dell’anno di avere uno spazio, all’interno del punto vendita, riservato alle promozioni per fare diventare denaro le loro rimanenze. Questo viene loro impedito per due mesi dalla legge regionale e ci penalizza. Invece per le vendite online le aziende possono tranquillamente vendere, promuovendo sconti tutto l’anno. L’abolizione di questa legge aiuterebbe i piccoli negozi senza rischiare loro di far prendere multe».

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