"Non vengo al lavoro, sono malato", poi andava a fare rapine. In manette 35enne di Borghi

La macchina della fidanzata per fuggire dopo la rapina.
È stata la mossa falsa che ha tradito Cosimo Noviello, 35 anni il prossimo 4 novembre, nato a Matera ma da tempo residente a Borghi, arrestato martedì dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Rimini perché riconosciuto come uno degli autori di due rapine messe a segno il 31 gennaio scorso al supermercato Despar di Santarcangelo (bottino 5mila euro) e dell’assalto alla farmacia comunale di Corpolò del successivo 2 aprile (bottino 2mila euro).
Come detto a tradirlo è stata soprattutto la Skoda Octavia su cui si è allontanato con un complice ancora da identificare, dopo essersi fatto consegnare sotto la minaccia di un coltello 1.300 dalla farmacista.
La berlina di colore bianco con alcuni danni alla carrozzeria è stata infatti ripresa dalle telecamere della zona attorno al colpo eseguito. Un secondo clamoroso errore commesso da Cosimo Noviello è stato quello di toccare con una mano non protetta dai guanti da lavoro il plexiglas davanti alla cassa, lasciando così una chiarissima impronta digitale: uno “scivolone” di cui si era accorto anche lui tanto da raccontarlo (intercettato) ad un amico.
Raccolte le prove i carabinieri si sono presentati nell’abitazione dell’uomo dove hanno sequestrato numerosi altri elementi riconducibili ai due assalti. L’indagine però non è stata subito chiusa. Noviello è stato messo sotto intercettazione telefonica ed ambientale cosa che ha permesso di raccogliere la sua confessione sul colpo al Despar: «La cassiera aveva così tanta paura da non riuscire ad aprire la cassa». Le indagini hanno permesso anche di stabilire che per mettere a segno l’assalto al supermercato Noviello si era dato malato ed aveva terminato anticipatamente il turno di lavoro alla cooperativa. Era però andato a fare il colpo con le scarpe antinfortunistica puntualmente descritte dalla vittima.
Con queste prove schiaccianti i carabinieri del Nucleo operativo hanno permesso alla Procura di chiedere e ottenere l’ordinanza di custodia cautelare eseguita martedì. Ancora in corso invece le indagini per individuare il complice nei due assalti.

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