Savignano, parroco rispolvera la storia del santuario tra ex voto e lite col Papa

SAVIGNANO. Ricerca approfondita sulla chiesa di Fiumicino oggi dedicata a Santa Maria delle Grazie. Da alcuni mesi l’anziano parroco don Gerardo Rocchi ha lasciato per l’età e la parrocchia di Fiumicino è stata affidata a don Vittorio Mancini, già parroco di San Giovanni in Compito e del Cesare di Savignano, dove arrivò nel 1977, in sostituzione di don Giorgio Franchini. La sua cordialità è proverbiale, come la sua ampia cultura. Ha dato alle stampe alcuni libri, tra cui “Don Riccardo Cesari, il percorso di una vita” e altri volumi. Ha una forte passione per la scrittura e la raccolta di documenti storici e da subito si è interessato a tutti quelli della parrocchia di Fiumicino relativi al santuario Santa Maria delle Grazie. Non è escluso che di questo ricco materiale recuperato venga fatto un libro nei prossimi mesi.

L’antico santuario

Il santuario intitolato alla Beata Vergine delle Grazie di Fiumicino fu costruito, su un antico eremo camaldolese, e nel 1524 fu inaugurato dal vescovo di Rimini. Secondo la tradizione, verso la metà del ’300, un pellegrino di Venezia diretto verso Roma dipinse per gratitudine un’immagine della Madonna sul muro della casa dove era stato ospitato. Da lì sorse l’attuale santuario delle Grazie di Fiumicino, che nel 1729 venne ricostruito dopo la distruzione dell’ultima guerra.

Una storia antica

«Questa un tempo era una terra umile e povera, tra selve e acquitrini - afferma don Vittorio - Ci fu a lungo la selva Litana, vasta foresta di alberi di varie specie. Papa Urbano V fece abbattere nel 1366 tutta questa foresta che circondava Savignano. Ma già dal 1206 a Fiumicino, tal Salimbene aveva fatto erigere a Fiumicino un eremo camaldolese vicino al fiume. È incredibile come all’epoca Fiumicino fosse quasi più importante di Savignano, tanto da avere un edificio sacro di grandi proporzioni.

Lo scontro col Papa

Il monastero passò poi all’Ordine di San Benedetto e dal 1463 vi troviamo i padri agostiniani dipendenti dal loro convento di Cesena. L’abate di Fiumicino, a un certo punto, entrò in contrasto con Papa Pio II e a Fiumicino arrivò il divieto di celebrare i sacramenti. Poi rimase in commenda con amministratori parrocchiali.
È invece dal 1350 che l’immagine della Madonna che iniziò a fare miracoli, come quello del “trapasso” e altri. Il maestoso campanile fu eretto nel 1500 e anche la chiesa era già allora molto grande e bella.

Parrocchia dal 1913

Il titolo di parrocchia autonoma risale al 1913, ma era da tempo un monastero importante, che aveva anche una collezione di 160 ex voto. Durante la guerra la chiesa fu però rasa al suolo il 29 giugno 1944. Dopo il passaggio del fronte, rimasero solo una trentina di quei splendidi ex voto».

Ricostruzione e perdite

Il santuario fu completamente distrutto dopo i pesanti bombardamenti subiti durante l'ultimo conflitto mondiale. La chiesa fu ricostruita solo nel dopoguerra.
«Il santuario della Beata Vergine di Fiumicino - conclude don Vittorio - venne rifatto nel dopoguerra e fu inaugurato nel 1961. Nella sostanza la chiesa è rimasta uguale a quella precedente, risalente al Settecento. Ma durante la guerra andarono dispersi sia l’immagine della Madonna, oggi sostituita da una copia settecentesca che veniva utilizzata nelle processioni, sia la maggior parte dei numerosi ex voto dipinti nel corso dei secoli dai fedeli per ringraziare la Vergine delle grazie ricevute».

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