Savignano: manca poco per rendere il Don Baronio accessibile

Appello del centro Don Baronio: «Manca l'ultimo sforzo per rendere il don Baronio accessibile». L’associazione storica di Savignano spera nella solidarietà per raggiungere la somma di circa 10mila euro, ai quali ne mancano pochissimi.

Il 2022 ha visto dopo sei anni, nella primavera scorsa, il passaggio di consegne alla presidenza tra don Pier Giorgio Farina, uscente, e don Davide Pedrosi nuovo eletto.

È stato un anno di fermento e cambiamenti in “Amici di don Baronio”, associazione savignanese che il 15 ottobre ha festeggiato i dodici anni di attività. Il 2022 ha visto terminare il doppio mandato di don Piergiorgio Farina, nel quale sono state avviate iniziative solidali e sociali importanti per Savignano, tra cui l’insediamento di Fondazione Enaip, l’avvio del refettorio solidale e il potenziamento del doposcuola insieme alla sinergia con Oratorio Homo Viator, ma anche la ristrutturazione di porzioni di fabbricato.

«Voglio ringraziare don Pier Giorgio per quanto ha fatto in veste di presidente - sottolinea l’attuale presidente don Davide Pedrosi - Appena iniziato il mio mandato ci siamo chiesti come continuare l’opera di rendere il don Baronio un luogo energeticamente sostenibile e di renderlo accessibile a tutti. Purtroppo l’intervento per rendere l’intero stabile a livello energetico sostenibile sta subendo i ritardi che il settore edilizio ha accusato. Contiamo di terminarlo entro il 2023. La sfida è importante ma siamo felici di condividerla con sponsor e volontari, che sostengono i nostri sogni. Possiamo realizzarla nel 2023, con anche le aule studio».

Aggiunge don Pedrosi: «in tanti si sono adoperati anche per gli eventi, per aiutarci nelle pratiche tecniche, per allacciare contatti e stringere relazioni di collaborazione con il territorio, ma anche semplicemente per pulire gli ambienti. Senza questo clima di reciproco aiuto tutto questo non sarebbe possibile ed è grazie ai volontari che questo avviene. Grazie a chi ci sostiene, grazie a chi cammina insieme a noi in questo viaggio. L’opera sarà inaugurata nel nuovo anno, contestualmente a un evento per festeggiarne il buon esito».

Il racconto continua: «Ci siamo affidati a una ditta del settore che ha constatato l’impossibilità tecnica di installare un ascensore - aggiunge Mariacristina Manuzzi, vice presidente - Abbiamo accolto con favore la proposta di raggiungere l’obiettivo con l’installazione di due servoscale, uno per la Casa della fraternità a servizio dei giovani e uno a servizio della porzione di fabbricato esposto in via Matteotti che servirà museo, piano mostre e aule studio. L’intervento è in cantiere entro febbraio, siamo in attesa dell’installazione. Dovremmo risolvere anche altre criticità per rendere il don Baronio accessibile a tutti. Parliamo di un intervento da € 9.937,50 - prosegue Manuzzi - per le nostre casse si tratta di cifre fuori portata, ma grazie al sostegno di alcuni sponsor bancari, di Fondazione Enaip di Forlì-Cesena e ai nostri donatori regolari ad oggi restano da trovare appena 851 euro».

Chi volesse contribuire può farlo sul sito www.amicididonbaronio.org

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