Le vie Selbelle tornano a far festa.
Sabato sera a Savignano sul Rubicone erano almeno 170 i commensali dell’ottava edizione della festa di via Selbelle I e II: un appuntamento ormai tradizionale che i residenti non vogliono perdere. La lunga Selbelle I che si snoda tra la campagna di Savignano e quella di Santarcangelo era addobbata di lucine ai margini della carreggiata, per accompagnare gli invitati fino ai tavoli apparecchiati di tutto punto, per non lasciare niente al caso nel ritrovo più atteso dell’anno.
In menù, oltre agli strozzapreti con ragù rigorosamente fatti in casa, c’era la grigliata, i contorni di cipolla e radicchi secondo la più classica delle cucine romagnole, l’immancabile piadina con il vino rosso e il gran finale a suon di ciambelle e crostate.
Ma l’aperitivo aveva un sapore abbastanza insolito per i palati romagnoli.
Grazie all’amicizia ormai trentennale con la famiglia Salah, babbo e mamma di origine marocchina che ora non abitano più a Savignano ma che hanno abitato da queste parti per tanto tempo, sono sempre invitati alla festa della via e quest’anno, in onore dell’ormai storica amicizia, hanno voluto partecipare portando un cous cous fatto in casa, andato letteralmente a ruba…
Per molti è stato il battesimo della cucina marocchina, non conosciuta da tanti dei presenti, ma apprezzatissima.
La cena è iniziata con l’inno nazionale e soprattutto, il secondo inno, quello alla Romagna, ovvero “Romagna mia”, perché in queste occasioni, spiegano i promotori, di Romagna si parla intesa come comunità, solidarietà, aiuto, vicinanza, allegria e buonumore.
Al timone le famiglie Garattoni, Neri, Tosi, Ricci, Gobbi e Mattei: un lavoro di squadra in cui la soddisfazione non è mancata. Al termine della cena la musica, i balli e le sbicchierate, come nelle aie di una volta che non ci sono più ma che…. Farle tornare, è un attimo. Basta l’amicizia.