Sarsina, Ugo e Silvia sempre insieme: addio con le parole di Vasco

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Mentre Silvia ed Ugo vengono accompagnati lentamente da migliaia di persone nel loro ultimo viaggio, le saracinesche dei negozi cominciano a rialzarsi, c’è chi comincia a rientrare al lavoro o all’abitazione, la vita riprende, dopo essere rimasta come sospesa. Ma il dolore dei familiari può contare sulla solidarietà, l’abbraccio, la vicinanza delle migliaia di persone che hanno conosciuto Silvia Ruscelli ed Ugo Beltrammi e la loro generosità ed umanità. Tante le persone che ieri hanno partecipato alla cerimonia funebre. C’è chi ha parlato di quasi duemila persone. Difficile fare una stima, ma la piazza Plauto si è riempita di quanti non sono riusciti ad entrare in chiesa, ma hanno comunque potuto seguire il rito grazie agli altoparlanti posizionati all’esterno. E quando le bare portate da Alpini e volontari della Misericordia sono uscite da San Vicinio per il corteo funebre, sono state alcune persone all’interno della chiesa a dover attendere il deflusso per poter a loro volta uscire sulla piazza. Era lunghissimo già il corteo che alle 17 in punto è arrivato con i feretri dei coniugi dalla camera ardente nel teatro “Silvio Pellico” alla basilica concattedrale, con i sindaci di Sarsina Enrico Cangini e di Mercato Saraceno Monica Rossi. Tanti i compagni di scuola delle tre figlie, a decine le compagne della squadra di ginnastica della più grande. Ha presieduto la messa il vescovo Douglas Regattieri, con la voce a tratti rotta dalla commozione. Con lui hanno celebrato tanti sacerdoti della Valle del Savio, dal parroco di Sarsina Don Renato Serra a quelli di San Piero don Rudi Tonelli (sarsinate), di Mercato Saraceno don Claudio Canevarolo, di Montecastello don Maurizio Macini ed al sarsinate don Daniele Bosi. Il vescovo ha avviato la celebrazione portando «ai genitori, alle figlie, la nostra vicinanza in questo momento così duro, sperando che per quanto possibile anche questo possa lenire il dolore». Poi, riprendendo i versi di Omero, ha osservato durante l’omelia: «Noi siamo come foglie sopra i rami». E, ancora, questa volta prendendo in prestito la poesia di Ungaretti, ha aggiunto: «Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie». Il senso delle citazioni era chiaro: «Chi può intendere intenda - ha detto monsignor Douglas - Le stesse riflessioni a millenni di distanza. Le foglie pian piano si seccano e con l’autunno cominciamo a cadere. A meno che un violento temporale non provochi anche in primavera o in estate la caduta di foglie ancora verdi. È quello che è successo con Silvia ed Ugo. Un temporale improvviso ha portato via due tenere e vigorose foglie nel pieno della loro più promettente stagione. La parola di Dio ci riporta alla speranza - ha aggiunto il vescovo riferendosi al Vangelo ed al miracolo della resurrezione del figlio della vedova - Due verdi foglie cadono ma lasciano il posto a tre tenerissimi germogli (le tre figlie della coppia, ndr). A noi il compito di custodirli, perché siano capaci di affrontare la vita. La candela per far luce agli altri deve consumare se stessa. Noi non comprendiamo perché si sia spenta la fiamma di queste due candele, lo accettiamo con sofferta sottomissione. Ma la morte che conclude un’esistenza donata è come giungere in un porto sereno, dove si conclude l’ultima donazione». E davvero di generosità e donazione sono state le testimonianze del fratello di Silvia, Matteo, che ha ricordato l’immediata disponibilità di sua sorella e di Ugo quando si è presentata la necessità per la Misericordia di trovare un autista per portare aiuti per l’Ucraina. Per i colleghi di Silvia dell’Irst, è stato il direttore del gruppo di patologia gastro-enterico Giovanni Luca Frassineti a prendere la parola, definendola «una persona speciale» in un cammino lungo 14 anni pieno di umanità e di amicizia. Al termine, il parroco don Renato Serra ha evidenziato che Ugo e Silvia «hanno vissuto con una dedizione speciale la vita di questa comunità parrocchiale». All’uscita, dopo dolci melodie dalla chiesa, è spuntato dalla piazza un “Vivere…, vivere, anche se sei morto dentro, vivere… vivere è come un comandamento”, il testo di una delle canzoni di Vasco che le due vittime contavano di ascoltare al concerto in Trentino. Infine, al cimitero, la sepoltura in terra, uno accanto all’altra, come sempre. Lunedì 6 giugno, alle 20.30, si terrà ancora nella basilica concattedrale una celebrazione in ricordo e suffragio di Silvia ed Ugo e in quella occasione chi lo desidera potrà portare il suo ricordo dei coniugi venuti meno a seguito dell’incidente in sella alla moto diretta al concerto di Vasco Rossi.

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