Sarsina, silenzio infranto: giochi riaperti per il tempio romano

L’importanza dei ritrovamenti archeologici nel cantiere di Via Linea Gotica del Pala Plauto è apparsa chiara ed evidente solo negli ultimi giorni, e tale da rimettere in discussione, per alcuni, la stessa realizzazione dei lavori. Che potessero venire alla luce testimonianze del passato, con possibili conseguenze sul cantiere, qualcuno se lo aspettava, vista la vicinanza coi resti dell’antico foro. Però nell’area in passato si era già costruito (precedente palestra e adiacente parcheggio multipiano) e magari non si potevano immaginare reperti di questa importanza. Ha sempre sostenuto che «ci si potevano aspettare complicazioni», anche se non di tale portata, l’ex consigliere di minoranza Francesco Bravaccini, commentando la risposta dell’amministrazione a una sua interrogazione di fine 2022, con la quale chiedeva informazioni sui ritrovamenti archeologici. Bravaccini, tra l’altro, era stato l’unico che in Consiglio comunale aveva votato contro il progetto di riqualificazione con centro commerciale e palazzetto polifunzionale, principalmente per i riflessi negativi prevedibili sulle attività economiche già insediate nel centro di Sarsina. Vista la sospensione dei lavori al cantiere di via Linea Gotica, aveva chiesto formalmente lumi al sindaco, dopo che i lavori erano stati sospesi già nell’estate, quando il 25 luglio 2022 erano stati trovati diversi reperti archeologici. Nel gennaio 2023 l’amministrazione comunale aveva risposto, ma il sindaco Enrico Cangini si era limitato a dire che «ogni comunicazione in merito al sito archeologico va concordata con la Sovrintendenza».

La prima comunicazione ufficiale pubblica da parte della Soprintendenza è, di fatto, avvenuta ora, con il comunicato del Ministero della Cultura pubblicato ieri e con la notizia di un ritrovamento di grande importanza: un tempio romano “tripartito”, un “Capitolium”. Nel frattempo, in documenti, delibere e dichiarazioni di Comune e di Soprintendenza si è sempre fatto riferimento ad una «valorizzazione» dei reperti, «anche attraverso tecnologie innovative, con predisposizione di modalità di fruizione delle stesse in 3D (ricostruzioni tridimensionali virtuali, ndr)» e con «pubblicazioni didattiche e scientifiche». Ora l’importanza di quanto emerso, evidenziato dalle dichiarazioni del ministro Gennaro Sangiuliano, la prosecuzione degli scavi, l’intervento del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che ha dichiarato che «il palazzetto dello sport si può fare altrove e, interrogazioni parlamentari contro l’interramento dei reperti, inducono a riaprire una riflessione.

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