Il Plautus festival torna a fare parlare di sé con il 63° cartellone che lo distingue tra i festival più longevi d’Italia, fra i pochissimi dedicati al teatro classico e antico, nel nome del commediografo concittadino Tito Maccio Plauto; il quale, morto quasi 200 anni prima di Cristo, è ancora esempio di comicità da insegnare. «Sono le proposte e gli interpreti connessi con le scelte artistiche a creare il senso del cartellone – fa sapere il direttore artistico Edoardo Siravo – attore e regista, non i nomi più o meno popolari che circolano fra cinema e tivù. È lo stemma Plautus, il riferimento». “Stemma” che fa capo all’amministrazione sarsinate che imperterrita continua a gestire il cartellone e a fare sì che lo spettacolo vada avanti anche nonostante disastri come la recente alluvione.
Quattordici sono gli spettacoli del Plautus 2023, il corpus principale di 9 titoli nell’arena di Calbano da oltre mille posti; altri 5 titoli, che richiedono più intimità, nella piazzetta Lucio Pisone del centro storico, per valorizzare la vitalità del borgo antico. Dal 14 luglio al 18 agosto si succedono tre grandi tragedie, commedie classiche, laboratori per giovani attori e per mimo e una scommessa. Portata in scena da Frida Bollani Magoni (2004), grande talento vocale e musicale, figlia d’arte, non vedente, protagonista martedì 1 agosto a Calbano di “Concerto tra parole, note e invisibili emozioni”. È un evento creato ad hoc per il Plautus in cui la voce di Frida si alterna in pezzi originali, successi internazionali e cover, intrecciandosi con le voci recitanti di Maria Letizia Gorga e Giampiero Bartolini, sui testi di Loredana Lipperini, giornalista autrice conduttrice (Radio 3), in collaborazione con l’appassionato Paolo De Lorenzi di “Teatro no limits”, con audio descrizione per i non vedenti «per un teatro di tutti e per tutti», opportunità questa che spinge molti spettatori di altre regioni a frequentare il Plautus.
Fra le tragedie, sorprende a prima vista l’attrice brillante Paola Quattrini protagonista il 30 luglio di “Ecuba” di Euripide, nel ruolo della regina troiana resa schiava dopo la caduta di Troia, costretta ad affrontare il sacrificio della figlia Polissena: «Già anni fa spinsi Paola a un ruolo tragico – ricorda Siravo – ; così come ha sorpreso per bravura nei ruoli comici, altrettanto stupirà il pubblico nella tragica Ecuba».
Da vedere anche “I persiani” di Eschilo il 22 luglio con gli esperti Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Silvia Siravo, per la provetta regia di Patrick Rossi Gastaldi, e “Ifigenia in Aulide” ultima tragedia di Euripide il 5 agosto, nella versione di Francesco Sinisi. Tragedia è pure Otello di Shakespeare di e con l’innovatore Jurij Ferrini e Rebecca Rossetti il 12 agosto; per la commedia di Plauto si rivedono “I Menecmi” il 3 agosto, ma anche il meno noto “Curculio” del Laboratorio teatrale del Festival (15 luglio); e poi “Le nuvole” di Aristofane adattamento di Vincenzo Zingaro (8 agosto), il Goldoni di “La finta ammalata” che vede in scena anche Franco Oppini (18 agosto). Apre il 14 luglio in piazzetta Pisone, Roberto Ciufoli con “Oh! Diss’ea” lettura personale dell’Odissea.
Info: 0547 94901