Sara Paesani: "La gente a Auckland ci ferma e ci fa i complimenti"

L’America’s Cup è un grande evento mediatico e nel team di Luna Rossa Prada Pirelli è riminese la manager delle PR e delle comunicazioni. Sara Paesani, laurea in Economia e master in Management e Information Technology, ha già seguito altri eventi sportivi come il Giro d’Italia o la Mille Miglia e ha lavorato per Gazzetta dello Sport, Juventus Fc, Nazionale italiana di calcio e Sky Sport. «Per questo evento», spiega, «stiamo Lavorando da tre anni. Prima delle regate il nostro sforzo è stato quello di creare più contenuti possibile, soprattutto multimediali, per rimanere in contatto con il nostro pubblico e crearne di nuovo. Abbiamo lavorato molto sui social, sulla parte di produzione video e fotografica per creare un flusso continuo di aggiornamento che superasse la distanza geografica e gli anni che ci separavano dalle prime regate. Tra i vari progetti editoriali abbiamo anche realizzato una web series (una sorta di docufilm) che ha raccontato la fase di costruzione del team, gli allenamenti, il percorso di avvicinamento alle regate in Nuova Zelanda, a partire da quanto è stato fatto nella nostra base di Cagliari». Il progetto comunicativo di Luna Rossa non si basa solo sulla visibilità degli sponsor ma ha cercato di creare una sorta di percorso di fidelizzazione verso il team a cominciare dagli appassionati per i quali è stato di recente creato un fan club, ma senza escludere chi invece è a digiuno di vela. «Per questo abbiamo lavorato su più piani realizzando anche una sorta di percorso “educational” tramite video e approfondimenti attraverso i quali cerchiamo di spiegare nel modo più semplice il mondo dell’America’s Cup. Altra cosa importante per noi è stata quella di puntare molto sul “dietro le quinte”, sull’aspetto umano. Siamo convinti che lo stesso pubblico, potendo avere visione di tutto il lavoro che c’è dietro possa meglio comprendere e apprezzare il percorso fatto». Quale è l’immagine che emerge all’estero di questo team? «Oltre all’affetto e al supporto che stiamo in particolar modo sentendo dall’Italia, abbiamo ottimi riscontri anche in paesi stranieri che in questa edizione non hanno una barca in gara, come per esempio la Francia, ma anche qui nella stessa Auckland, paese dei nostri avversari, dove capita spesso che la gente ci fermi per strada per farci i complimenti. Luna Rossa nel mondo è vista come la rappresentazione del Made in Italy: un mix di innovazione e stile che parla della parte più bella del nostro Paese».

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