Non ce l’ha fatta Rosalba Beiletti, la 68enne di Santarcangelo investita nel pomeriggio dell’8 novembre scorso da una Toyota Yaris mentre attraversava a piedi via Santarcangiolese all’altezza della rotatoria con via Giovanni Paolo II. Troppo gravi le ferite riportate nello schianto, il cuore della donna ha smesso di battere lunedì nel reparto di rianimazione dell’ospedale Bufalini dove era stata ricoverata in condizioni disperate. Indagata per omicidio stradale la 62enne che l’ha investita, difesa dall’avvocato Luca Brugioni. Intanto oggi sulla salma è stata disposta l’autopsia.
Santarcangelo, muore quattro settimane dopo l’incidente: “Rosy, fortunato chi ti ha incontrata”
Il ricordo dei familiari
Rosalba Beiletti lascia il figlio e l’adorato nipote. Persona dai mille interessi, era anche molto conosciuta a Cesena dove in passato era stata la prima donna tatuatrice ad aprire un negozio. La famiglia, assistita dall’avvocato Enrico Grazioso, e i suoi cari l’hanno voluta ricordare così. «Rosalba, per tutti “la Rosy”, è stata una moglie, una mamma, una nonna e un’amica speciale - si legge nella nota diffusa dai familiari -. Una di quelle persone che raramente si ha la fortuna di incontrare. Sempre sorridente e generosa, pur mantenendo la sua innata discrezione, sapeva essere un punto di riferimento e di conforto per chiunque, anche nei momenti più difficili. Donna di rara intelligenza e dai mille interessi, amava i libri e il disegno, una passione che condivideva con il suo adorato nipotino. Era molto attiva nella comunità: faceva parte di diversi club del libro ed era socia dell’Associazione Astrofili del Rubicone. Qui, insieme ai colleghi, si dedicava con entusiasmo alla divulgazione scientifica e all’uso dei forni solari, portando le sue conoscenze anche nelle scuole elementari del territorio. Coltivava inoltre il benessere fisico attraverso il Qi Gong, il nuoto e i corsi frequentati presso la palestra Rami di Santarcangelo». «La sua scomparsa - scrivono - aggravata dalla terribile dinamica dell’incidente, lascia in tutti noi un vuoto incolmabile e una ferita profonda. Come da sue volontà non si terrà una cerimonia ufficiale. I suoi organi verranno donati nella speranza di poter regalare vita e amore a chi ne ha bisogno. I familiari desiderano ringraziare per le tante testimonianze di affetto ricevute in queste lunghe settimane e comunicheranno privatamente tempi e luoghi per un ultimo saluto».