È finita con l’assoluzione per legittima difesa la vicenda del cliente che per contenere la furia di un altro avventore del bar utilizzò a mo’ di scudo una sedia, che, disgraziatamente, finì per ferirgli gravemente un occhio, tanto da fargli perdere la vista.
La triste storia risale al 2018, quando all’Autobar di Santarcangelo (allora aperto e molto in voga) un 50enne del posto entrò per la solita colazione , trovandosi però di fronte a un nordafricano che armato di una catena per chiudere le biciclette minacciava baristi e clienti, seminando il panico. Essendo ormai in amicizia con i baristi, il 50enne intervenne subito per tentare di difenderli e riportare la calma, ma il nordafricano reagì cercando di colpirlo. Il 50enne uscì dal bar e prese una sedia per ripararsi dai colpi di catena, ma nel tentare di ferirlo lo straniero andò a sbattere contro la gamba di una sedia che gli entrò in un occhio. Portato in ospedale, scattò subito la denuncia d’ufficio, prima per lesioni gravi e poi gravissime (quando fu chiaro che l’occhio era andato perso) e iniziò il calvario giudiziario del santarcangiolese. In realtà, già in prima battuta, per l’uomo (difeso dall’avvocato Matteo Paruscio) la Procura chiese l’archiviazione, ma la parte offesa si oppose e venne disposta l’imputazione coatta, facendo scattare il processo conclusosi ben 7 anni dopo, grazie alle testimonianze e alle immagini delle telecamere che attestarono che l’uomo agì solo per difendersi. Oggi, il nordafricano è detenuto per altri reati, mentre è ancora in piedi la causa civile per il risarcimento dei danni.