Petardi contro la palestra "New Body Club" di Santarcangelo

Un petardo frantuma le vetrine della palestra. L’episodio si è verificato mercoledì in via Garattoni a Santarcangelo. Era da poco passata la mezzanotte, quando è finita nel mirino di ignoti la vetrata della palestra “New Body Club”, fondata nel 1993. «Davvero una situazione incresciosa a un passo dai festeggiamenti per i 30 anni di attività», commentano dalla palestra. A segnalare l’accaduto al momento dell’apertura è stato un dipendente. Che racconta: «Mentre parcheggiavo alle 5.30 del mattino ho notato subito che qualcosa non andava: la strada era invasa dai sassi decorativi, alla base dei nostri alberelli. Alberelli che – commenta – troviamo peraltro sradicati ogni mattina». Una volta sceso dall’auto, si è palesata ai suoi occhi la sorpresa peggiore: la vetrina incrinata con un danno «da migliaia di euro, visto che si tratta di una superficie anti sfondamento». A causare l’esplosione sarebbe stato un grosso petardo nascosto in uno dei vasi sistemati all’ingresso. Chiarisce il giovane: «Ho sentito la testimonianza di un dipendente del locale vicino, il “Boomerang RistoPub”, che è uscito in strada appena ha sentito il fragore, ma senza notare nessuno». Al netto dei danni, tiene a precisare che nessuno dà la colpa «ai gestori dei locali che sorgono nella via. Dietro al gesto, per cui sporgeremo denuncia ai carabinieri - rimarca - ci sono ignoti, forse gli stessi di cui ogni mattina ripuliamo vomito ed escrementi da almeno un anno, raccogliendo bicchiere e bottiglie vuote».

Solo punti di domanda

Contattato, il titolare del Boomerang si dice molto dispiaciuto per l’accaduto, ma declina ogni responsabilità, ribadendo che al momento della detonazione in strada «non c’era anima viva e la stranezza è che nessuno si sia dato a una precipitosa fuga». Un episodio analogo, segnala infine, è avvenuto pochi giorni fa «a danno della cassetta delle lettere della vicina Scuola guida, dove qualcuno ha lasciato un petardo». Tra i numerosi dettagli che non gli tornano, nota che, al momento della chiusura, i vasi della palestra, poi trovati rovesciati, «erano ancora al loro posto».

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