Luminarie parlanti, Lucio Dalla rivive dalle mani di un artista di Santarcangelo

SANTARCANGELO. Alzi la mano chi almeno una volta non ha intonato questo brano, uno dei must di Lucio Dalla che ora grazie a Tiziano Corbelli da inizio dicembre “splende” lungo la centralissima via D’Azeglio di Bologna. Dopo aver autografato il cinquantenario della morte del Principe della risata con un’istallazione luminosa al Rione Sanità di Napoli in onore di Totò, il santarcangiolese è stato infatti chiamato all’ombra delle Due Torri per mettere la firma d’artista anche al Natale felsineo con un rimando a uno dei padri della canzone d’autore italiana attraverso luminarie in versi che ricordano quelle che caratterizzano le festività di fine anno clementine e sono posizionate anche davanti a casa Dalla.

«La fonte d’ispirazione è proprio Santarcangelo, che attraverso le sue poesie luminose ha saputo farmi spaziare fra personaggi che ammiro molto. E nella vita, curiosamente nulla arriva per caso, visto il forte legame che univa Lucio a Napoli» rivela lo stesso Corbelli, spiegando come sia nato il progetto natalizio nel capoluogo di regione: «Tutto è partito da un pianoforte a coda suonato magistralmente a un evento Happiness Brand da Teo Ciavarella, in diverse occasioni musicista per Dalla: è stata nell’organizzazione di quell’evento che sono entrato in contatto con il Consorzio commercianti di Via D’Azeglio, poi con la Fondazione che porta il nome del grande cantautore ed è iniziato un percorso che si è chiuso sabato 1 dicembre con l’accensione della luminaria d’artista “L’anno che verrà”.

Un brano non casuale. «Lucio la scrisse nel 1978 e l’album omonimo uscì nel 1979, quindi ne ricorre il quarantesimo anniversario. E 40 saranno anche gli alberi di Natale che avrà ai suoi piedi, ma questo anche per iniziare a preparare al meglio il 50esimo anniversario della pedonalizzazione dell’arteria. E poi, questo non è solo un brano ma un cult che trapassa le generazioni: “Caro amico ti scrivo” evidenzia le necessità di trasmettere qualcosa di profondo, di concedere riflessioni, di dare speranze e mai come oggi ce n’è bisogno. E’ una canzone sempre contemporanea, perché l’incomunicabilità fra le persone e il tenersi tutto dentro deve essere superato».

E proprio per il suo incipit, il brano ha dato lo spunto per una doppia bella iniziativa parallela: «Grazie al coinvolgimento dei commercianti si inviteranno i bambini a scrivere una loro lettera in cui raccontarsi, esprimere i propri desideri, presentarsi. E una volta finite le feste e smontata la luminaria, le 23 frasi che la compongono saranno battute all’asta per promuovere una raccolta fondi per un’associazione benefica e per incrementare le iniziative culturali lungo la via» rivela in chiusura Corbelli, già proiettato al prossimo progetto.

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