Santarcangelo, inaugurato il murale di Iacurci

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Prima c’era il nudo cemento ora un bosco fiorito. Potenza dell’arte che trasfigura i luoghi e ne cambia la percezione. È accaduto a Santarcangelo dove ieri mattina è stato inaugurato un gigantesco murale sulle pareti dell’edificio che ospita la scuola elementare Pascucci, lato cortile. Ne è artefice Agostino Iacurci l’artista di fama internazionale che ci ha lavorato durante l’ultimo lockdown, così da sorprendere gli alunni al loro ritorno in classe. Testimonianza che il covid non ha fermato e non ferma l’espressione artistica e tanto meno la pittura sui muri, anzi la stessa diventa un antidoto al disagio e alla sofferenza che si sta vivendo a causa della pandemia, come ha spiegato l’artista.

L’opera che da ieri è completata e rapisce lo sguardo, è stata commissionata da Comune e Fondazione Culture (FoCuS) nell’ambito del progetto “L’Arca di Santarcangelo” dedicato ai bambini della città, con la direzione artistica di PopUpStudio e la sponsorizzazione di Ivas. L’autore italiano, berlinese di adozione, con la passione per la pittura fin da piccolissimo, spazia tra pittura, opere murali, scultura, disegno e installazioni. Ha 35 anni e già le sue creazioni sono disseminate in tutto il mondo, da monumentali dipinti a installazioni per istituzioni pubbliche e private. Collabora anche con numerose aziende internazionali come Apple, Adidas, Einaudi, Laterza. Con la sua inconfondibile impronta caratterizza l’illustrazione di riviste e copertine.

A Santarcangelo ha trasformato la scuola in un parco urbano adornato dalla bellezza figurata di una lussureggiante vegetazione, «emblema di rinascita e boccata d’ossigeno», come ha sottolineato lui stesso.

«È la prima volta che arrivo in questa città, la conoscevo di fama per il suo Festival del Teatro e per il villaggio di Mutonia. Mi ha fortemente conquistato. Ringrazio Pop Up di avermi chiamato e spero di tornarci per vederla abitata nelle sue vie e piazze oggi deserte. Sono molto curioso di viverla nella sua normalità».

E in Romagna c’era stato?

«Si, più volte e anche di recente, in occasione del film “Muro” di Sky Arte girato su di me e sul mio murale realizzato nel centro storico di Longiano ispirato al poeta Tito Balestra».

Perché la tematica ecologica è una dominante nel suo lavoro?

«Fa parte del mio repertorio da sempre e a Santarcangelo ho voluto realizzare un’opera ispirata alla natura e all’architettura nello stesso tempo, proprio in ragione della tipologia di edificio e di chi lo abita. Ho pensato a un intervento gentile e ciò attraverso una ricerca sui fiori e sulle piante del posto. Ne è nata una teoria di fiori e di colori che gioca tra decorazione e fantastico per far tornare a meravigliarsi».

Come ha vissuto il rapporto con gli alunni al loro rientro a scuola?

«È stato stupendo, incontrando le classi ho trovato i bambini incuriositi e preparati, educati all’arte, capaci di fare commenti pertinenti e puntuali. Mi hanno fatto molte domande, chiesto quali specie vegetali ho dipinto e dove mi sono ispirato. In tanti mi vorrebbero a dipingere casa loro!».

Ha conosciuto Eron che qui ha il suo studio?

«Lo devo incontrare e ne sono felicissimo. Lui è stato un mio idolo e fonte di ispirazione. Lo seguo e lo ammiro da quando ero ragazzino e lui era il primo nome che circolava sulle riviste».

Quindi la streetart è il suo primo amore?

«Disegnavo fin da bambino e negli anni 90 con l’esplosione dei graffiti quello mi è sembrato il modo più istintivo di esprimermi. Poi la passione ha cambiato forme, ho seguito percorsi formativi plurimi e ora più pratiche artistiche convivono in me».

Tra gli edifici che ha dipinto ci sono molte scuole, perché?

«Si, sono scuole, biblioteche, edifici pubblici perché mi stanno molto a cuore. Sono frequentati dai ragazzi, dalla gente e io credo nell’arte come forma di sollievo. L’arte cambia il luogo, lo trasforma e lo rende accogliente, vivibile».

Lei lavora in tutto il mondo. Come cambia la percezione del suo lavoro alle diverse latitudini?

«Ogni luogo ha un suo humus. Ci sono luoghi più allenati alle nostre incursioni come questo dove c’è molta apertura. Ma devo dire che è un lavoro che finisce sempre per conquistare, per piegare la resistenza con la curiosità».

La fotogallery dell’inaugurazione è sul sito www.corriereromagna.it alla sezione Cultura

Street artstorica “regina”della città

Il grande wallpainting firmato Iacurci rientra nel progetto “L’arca di Santarcangelo” ispirato alla storia della citta e dedicato alla scuola e ai bambini e si completa con le opere presenti sul lato della Pascucci che affaccia su Piazza Ganganelli: i policromi stendardi realizzati da Raffaele Primitivo e Allegra Corbo. Nelle prossime settimane, Corbo allestirà in biblioteca e al Musas la mostra “Il Ramo d’oro”. La foresta floreale di Iacurci lascia il segno in una città avvezza a questo tipo di arte che da decenni ha ingentilito i suoi muri, e sono davvero tantissimi, con la street art firmata da grandi autori, tra cui molti chiamati dai Motus nel Festival 2010 quali Erilcane, Dem, Kabu, Pasquier; la jam di streetartist con Gola, Bastardilla, Andreco, Basik e altri giunti al Festival 2015 in omaggio a Mutonia. Oltre naturalmente ai lavori di Eron che in città ha il suo studio.

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