Santarcangelo, "Cantiere poetico" al via: parla Biondi

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A Santarcangelo “La poesia si rivolta”, accade da oggi fino all’8 novembre, come recita il titolo del “Cantiere poetico” 2022, che da otto anni scava nella poesia per scoprirne il senso, per allargare lo sguardo a tutte le sue forme, per evidenziarne la necessità e la quotidianità, per trovare le relazioni con le altre arti, per coinvolgere tutte le generazioni, quest’anno in particolare si predispone all’incanto dell’infanzia e dell’adolescenza.

Conferma il carattere di progetto sperimentale che, partendo dalla grandiosa, determinante esperienza poetica novecentesca santarcangiolese, punta a coinvolgimento, condivisione e allargamento della base poetica della comunità, cogliendo le pulsioni, i sussurri, le grida, gli sguardi dei più piccoli con l’intento di far crescere i preziosi germogli poetici che questi custodiscono.

Ampio e prezioso è stato il lavoro coi ragazzi nei mesi scorsi e da oggi partiranno sei giorni di eventi, incontri, mostre, installazioni, laboratori, che permetteranno di entrare dentro la poesia, occuparla, a metà tra letteratura e cura, inclusione e diversità e ciò anche grazie a tanti maestri. Ne parliamo col curatore-direttore, Fabio Biondi.

Dopo otto anni, cambio di data, da settembre a novembre, e mutamento progettuale di indirizzo, o meglio di utenti. Già il titolo racconta un cambiamento.

«Questa edizione è il frutto delle precedenti, naturale conseguenza del progetto di cultura della poesia iniziato nel 2015. Progetto che ha permesso a Santarcangelo di ripensare e riscoprire le vie maestre dei suoi grandi poeti, per consegnare poi, e dunque adesso, le parole poetiche alle nuove generazioni di lettori e di poeti, con la speranza che costruiscano nuovi percorsi eretici, letterari e quotidiani».

Il sottotitolo recita “Le parole e le capriole delle bambine e dei bambini”, l’immagine grafica raffigura un inquietante fanciullo che grida. E leggendo il programma si comprende che il momento pubblico è l’esposizione del lavoro avviato nei mesi scorsi. È così?

«A mio avviso il fanciullo non è inquietante. Certamente grida con dolcezza il suo diritto di esprimere la poesia e la diversità che si porta addosso. Sì, da giugno il progetto è stato condiviso con le maestre e i maestri, le bambine e i bambini del Primo Circolo della Scuola Primaria di Santarcangelo (Capoluogo, San Bartolo e San Vito) e nel mese di ottobre sono stati realizzati laboratori di poesia e di arte. Gli esiti dei laboratori sono depositati nel Palazzo della Poesia, con inaugurazione oggi alle 15».

Qual è l’urgenza di mettere in relazione il mondo dell’infanzia e adolescenza con la poesia? In che modo la poesia e il teatro possono rispondere agli obiettivi di rispetto e cura dei rapporti fra le generazioni?

«L’urgenza è quella di dare voce e corpo a un mondo visibile e invisibile che a volte gli adolescenti non riescono a esprimere, a raccontare. La poesia e il teatro sono codici di creazione per scuotere in profondità emozioni, passioni e a volte anche amare le ferite dell’anima».

La scuola si è mostrata aperta? C’è stata buona partecipazione ai laboratori, esercizi di scrittura, azioni poetiche?

«La scuola è stata determinante per sviluppare questa edizione del Cantiere. In particolare due attività del programma, I Custodi della Poesia (4, alle 15) e Incisioni Poetiche (5, alle 15) sono state interamente create dalle maestre e dai bambini, con una straordinaria partecipazione. La stessa pratica ha caratterizzato i laboratori di ottobre».

Altri laboratori sono previsti nei giorni del Cantiere. Quali maestri ha scelto?

«Durante i giorni e i pensieri del Cantiere poetico sono previsti diversi laboratori per mettere in relazioni adulti e bambini, maestri e margherite, sempre. Chiara Guidi, Mariangela Gualtieri, Gianluigi Toccafondo e Francesca Ghermandi sono alcune “guide” che accompagneranno i bambini a stringere le mani agli adulti».

Pur nel cambiamento progettuale e programmatico non mancano momenti rivolti agli adulti dedicati ai libri e alla scena teatrale. Quali i percorsi che ha seguito?

«Ho cercato di mettere in evidenza alcune matrici culturali di scrittori e registi che costruiscono scene poetiche per ragazzi e adulti, insieme. E sono matrici dedicate all’infanzia che ciascuno di loro porta nel cuore. Le presentazioni di libri e le letture sceniche sono sempre una parte importante del programma che permette di comprendere le voci più vive della letteratura per ragazzi e del Teatro Infantile».

Accanto a drammaturghe e autrici teatrali ha chiamato alcuni nomi pluripremiati in ambito letterario.

«Sì, ho chiamato poetesse e scrittrici che hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti come il Premio Andersen, il Premio Rodari e molti altri. Si tratta di Sabrina Giarratana che sarà al Cantiere il 4 alle 18, Cristina Bellemo che condurrà l’evento delle ore 17 del 6, di Silvia Vecchini curatrice di più momenti, il 5 alle 16 e il 6 alle 18. E molte altre poetesse saranno protagoniste con le loro opere».

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