Santa Sofia, assalto alla Campigna

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La Campigna presa d’assalto dai visitatori divide. Se da un lato ci sono strutture ricettive e commercianti che hanno potuto tirare un sospiro di sollievo, dall’altro la mole di turisti ha evidenziato le solite problematiche di viabilità e sicurezza.

«Partiamo da una premessa – spiega il sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi – e cioè che da qualche anno siamo in una situazione di afflusso crescente sul crinale e mi riferisco in particolare a Campigna e Ridracoli. Ormai siamo al limite per interventi di ordine pubblico, perchè la gente è tanta, ma gli spazi sono quelli che sono. Noi del Comune insieme al Parco facciamo il progetto “Neve e natura”, che vuol dire avere una rete nell’ultimo tratto, parcheggiatori e forze dell’ordine presenti, però non basta più per i numeri che abbiamo. Una situazione di difficile gestione. L’altro aspetto è quello legato alle ricchezze di quell’area che sono nella foresta, foresta che però ha un’età matura e quando ci sono nevicate pesanti ci sono anche schianti di abeti, che sono piante alte anche 30 metri, con diametro di un metro e oltre, quindi molto pericolose. Domenica si è dovuto chiudere la strada alle 10.30 e a Santa Sofia si è fatto un posto di blocco con chilometri di coda in paese».

Possibili soluzioni? «Da una parte una maggiore e condivisa manutenzione forestale, riducendo il rischio vicino alle strade, dall’altra maggior controllo non solo sul sito, ma partendo da valle, quindi con maggiore disponibilità di forze dell’ordine. Infine un tema che metto sul tavolo: in alcune giornate dell’anno, dobbiamo anche pensare al numero chiuso verso gli impianti, perchè oltre un certo numero di visitatori mettiamo a rischio la sicurezza».

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