Sanpa su Netflix, adesso è Delogu a querelare Muccioli

Rimini

Una nuova lite giudiziaria attorno alla docu-serie Netflix su San Patrignano. Dopo la denuncia presentata da Andrea e Giacomo Muccioli (assistiti dall’avvocato Alessandro Catrani) per le allusioni sulla morte, le abitudini sessuali e i metodi del padre Vincenzo, ora è Walter Delogu a querelare uno dei due fratelli riminesi, sempre per diffamazione. L’ex autista e stretto collaboratore del fondatore di San Patrignano, poi diventato il suo principale accusatore, si è sentito offeso dalle parole di Giacomo Muccioli, riportate da un quotidiano nazionale e riprese da alcuni siti di informazione. Nel descrivere chi fosse davvero il padre, il figlio secondogenito spiega al giornalista che nel documentario si è dato credito a Delogu, senza ricordare la vicenda giudiziaria che lo aveva coinvolto. Un “ricatto” a Vincenzo Muccioli per il quale patteggiò una pena davanti al giudice. Anche al Corriere, che non è chiamato in causa nella vicenda, Giacomo Muccioli aveva espresso tutta la sua amarezza nel vedere sullo schermo persona alle quali lui aveva salvato la vita “speculare su quello che hanno ricevuto: continuano a vivere di riflesso sulla figura di mio padre anche da morto». Delogu, in particolare, si è sentito diffamato per alcuni dettagli della sua vecchia vicenda giudiziaria, ignorata – come si è detto – dalla ricostruzione apparsa su Netflix. In particolare, non risulta dagli atti che Delogu, che deteneva regolarmente una pistola in quanto autista e guardia del corpo di Muccioli, abbia mai rivolto l’arma verso Vincenzo o sua moglie (come si legge nell’articolo “replicato” sui siti web) per farsi consegnare i 150 milioni di lire chiesti e ottenuti. «Come liquidazione» sostiene Delogu. «In cambio del silenzio» secondo Vincenzo Muccioli e secondo la ricostruzione degli investigatori dell’epoca. Nella querela, presentata da uno studio legale milanese, si precisa che non c’è stato alcun dibattimento in quanto Delogu – per l’accusa di estorsione - ha “patteggiato una condanna” e che non c’è mai stata alcuna modalità violenta, e tantomeno armata, ma – stando alle carte - una “minaccia implicita”. La docu-serie in cinque puntate, intitolata “SanPa. Luci e tenebre a San Patrignano” è disponibile dal 30 dicembre scorso sulla piattaforma on-line: ha riscosso grandi consensi da parte del pubblico e ottenuto riconoscimenti, ma si è attirata le critiche di chi l’ha definita parziale e tendenziosa. E si è lasciata alle spalle una scia di polemiche e qualche malumore più o meno sotterraneo anche tra chi ha accettato di essere intervistato, a partire da Andrea Muccioli. Oltre a Walter Delogu, nella docu-serie interviene anche la figlia Andrea Delogu, conduttrice radiotelevisiva e scrittrice nata e cresciuta a San Patrignano. Come la figlia anche il padre ha scritto, assieme all’avvocato scrittore riminese Davide Grassi che figura come co-autore, un romanzo ispirato alla propria esperienza di vita (“Il braccio destro”, edito da Mursia).

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