Sanità regionale: ecco come sarà gestita l'emergenza ucraina

Bologna. L’Emilia-Romagna è pronta a garantire l’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina in piena sicurezza, anche da un punto di vista sanitario. Chi arriverà in questi giorni, infatti, sarà sottoposto ai controlli e agli screening di routine previsti dalla normativa nazionale e dai piani di prevenzione regionali. È una nota del Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna a fornire alle aziende sanitarie locali maggiori dettagli in merito. Durante la fase di presa in carico regionale, dunque, si dovrà garantire la valutazione dello stato di salute dei profughi, con particolare attenzione alle persone che presentino sintomi che possano suggerire la presenza di malattie. Anche le persone asintomatiche saranno sottoposte a screening che escludano la positività alla tubercolosi, indipendentemente dallo stato vaccinale. In questo modo sarà possibile attivare immediatamente le profilassi necessarie. Il Servizio sanitario regionale si farà inoltre carico di somministrare le vaccinazioni in tutti i casi previsti.

Nel caso di persone non vaccinate, per i minori si applicherà la L. n. 119 del 2017 che prevede una serie di vaccinazioni per prevenire malattie a rischio epidemico (anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella). Queste vaccinazioni sono indispensabili per la frequenza scolastica soprattutto nella fascia di età tra 0 e 5 anni. Nel caso di maggiorenni non vaccinati, invece, le vaccinazioni saranno raccomandate, anche se non obbligatorie. Sono quelle contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite, morbillo, parotite, rosolia (eccetto donne in gravidanza) e varicella, oltre che quella contro l’epatite B in caso di screening negativo. Per i vaccinati, sarà previsto il completamento dei cicli già iniziati con i richiami se e quando necessari.

Per ciò che riguarda invece l’emergenza legata alla pandemia Covid, non ci sono novità rispetto ai protocolli già attivati. Le persone in arrivo prese in carico dai dipartimenti di sanità pubblica verranno sottoposte a tamponi antigenici o molecolari, indipendentemente dallo stato vaccinale, secondo i protocolli vigenti. Naturalmente, a tutti, sarà raccomandato il completamento o l’avvio del ciclo vaccinale come previsto dai protocolli nazionali.

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