Sanità. In Emilia-Romagna lanciata l'idea dei droni-defibrillatori

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BOLOGNA. Dotare gli ospedali di droni con defibrillatore per intervenire prima in caso di infarto. E salvare così più vite umane. E' la proposta lanciata dall'associazione Visionari, una onlus che si propone di divulgare e promuovere la scienza e la tecnologia. Un'idea indirizzata al ministero della Salute ma anche, in particolare alla Regione Emilia-Romagna. "Ogni anno in Italia 150.000 persone sono colpite da infarto- sottolinea l'associazione- di queste, 25.000 muoiono prima di arrivare in ospedale a causa dei ritardi nelle operazioni di soccorso. In Emilia-Romagna la prima causa di morte tra i cittadini residenti è rappresentata proprio da infarti e malattie cardiache. Vite che potrebbero essere salvate se solo si riuscisse a prestare loro le cure necessarie in tempi rapidi". Visionari riporta come "diversi esperimenti condotti sia in Italia sia all'estero hanno dimostrato che l'utilizzo di droni in campo sanitario può abbattere il numero di decessi e migliorare in modo sensibile le cure prestate ai cittadini". Questo perché i droni permetterebbero di "velocizzare fortemente gli interventi di soccorso, portando in pochi minuti materiale e strumentazione direttamente dove si trova il malato, senza attendere l'arrivo dell'ambulanza e l'ospedalizzazione del paziente".

Si tratta in tutto e per tutto di una "nuova frontiera- afferma l'associazione- che potrebbe rivoluzionare la sanità. Dotando ogni ospedale di droni, che possono raggiungere velocità fino a 170 km/h, sarebbe possibile ad esempio consegnare defibrillatori a un soggetto colpito da infarto e, grazie alle webcam integrate, consentire alle persone sulla scena di un arresto cardiaco di interagire con il personale di emergenza ed essere guidate nell'uso del defibrillatore, per effettuare subito il trattamento necessario in attesa dell'arrivo dell'ambulanza". Tra l'altro, insiste l'associazione, sono "strumenti con un costo ridottissimo" e che quindi "potrebbero salvare migliaia di vite umane abbattendo i costi sanitari, in favore di tutta la collettività ed evitando il sovraffollamento dei pronto soccorso e degli ospedali". 

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