San Piero, saga familiare di emigrati in Brasile diventa un libro

«C’è un libro in portoghese che parla di sampierani». Lo comunica da San Paolo del Brasile Joao Carlos Magi, o meglio Giancarlo del Brasile, come lui ama definirsi. Dopo che nel 2020 era ripreso il contatto con una famiglia di origini sampierane emigrata in Brasile nel dopoguerra, e dopo che il 2021 era trascorso senza messaggi, è stato inviato sa San Piero in Brasile un messaggio di auguri. «Mille grazie – ha risposto Joao Carlos Giancarlo – Saluti a tutti i sampierani, il mio cuore sta con voi». Ha poi aggiunto che c’era un libro e-book della casa editrice Scortecci, del Brasile, scritto in portoghese e che parlava di sampierani. Il titolo è “A Saga dos Igam. Um romance sobre imigrantes, refugiados e desbrayadores” (“La saga degli Igam. Un romanzo su immigrati, rifugiati ed esploratori”), con 319 pagine di storie. «È un romanzo – ha precisato Giancarlo – non uno studio storico». Ma è sufficiente la lettura di alcune pagine per rendersi conto che si tratta in gran parte della “vera” storia della famiglia Magi (nel titolo indicata invertendo le lettere in Igam), con nel mezzo storie e riflessioni che spaziano da Garibaldi ad Anita, dal ruolo delle donne alla guerra e al dopoguerra.

Giancarlo è il nipote di Dante Magi, arrivato a San Piero da Valsavignone ed apprezzato maniscalco dal 1910 alla fine degli anni ’40 del secolo scorso. A San Piero sposò Teresa Gulmanelli ed ebbero nove figli. Cinque di questi parteciparono al secondo conflitto mondiale e tornano tutti a casa. I loro nomi sono tra gli oltre 400 giovani sampierani affidati dalle madri al Cuore Immacolato di Maria il 9 maggio 1943, dopo un’ascesa al santuario di Corzano. Adolfo, figlio di Dante e padre di Giancarlo, nel dopoguerra andò in Brasile poiché aveva saputo che c’era bisogno di esperti maniscalchi. Qualche anno dopo, l’intera famiglia si trasferì e con loro anche la sampierana Adele Simoncini, moglie di Adolfo. Nel 2016 Giancarlo, con la moglie Dora ed i figli (tra cui Dante, con lo stesso nome del bisnonno emigrato) ha visitato San Piero, alla ricerca di notizie sulla famiglia, visitando i locali dove era la maniscalcheria di Dante, e così ha conosciuto “Gigi” Camillini, che ora vi gestisce un bar. In questo caso la “saudade”, la tipica aria di nostalgia brasiliana, è una saudade italiana, è tutta una nostalgia sampierana. E Giancarlo sarebbe felicissimo se qualcuno traducesse in lingua italiana il “romanzo” della famiglia Magi.

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