San Piero in Bagno, nuovo ponte: il Comune spera in 2,5 milioni dal Pnrr

Un nuovo ponte in sostituzione dell’ormai storico Ponte Bailey, installato sul fiume Savio nel 1965 a San Piero in Bagno. L’Amministrazione comunale di Bagno di Romagna alla ricerca di fondi PNRR per la costruzione di un nuovo ponte, già in fase di progettazione.

Avanzata la domanda per un finanziamento di 2.500.000 euro ad un bando PNRR. A comunicarlo ai cittadini è il sindaco Marco Baccini, che fa il punto dell’attività in corso.

"Dopo che il il 10 febbraio 2021 abbiamo ottenuto un finanziamento di 175.000 euro per la progettazione di un nuovo ponte, attraverso l’Ufficio Lavori Pubblici – fa sapere il sindaco – abbiamo affidato l’incarico di progettazione alla società di ingegneria Cogest engineering S.r.l. di Forlì. I progettisti hanno avviato immediatamente le attività propedeutiche alla progettazione, tra cui rilievi e sondaggi, concertazione dell’intervento con le Autorità competenti, e stanno definendo in questi giorni il progetto preliminare, per il quale abbiamo chiesto di fornire almeno 3 differenti soluzioni architettoniche, da condividere con la Comunità, prima di indirizzare la progettazione definitiva.

Nel corso dell’anno, quindi, sarà organizzato un momento di condivisione e confronto con la cittadinanza per valutare il modello architettonico che maggiormente ci soddisfa. Il progetto esecutivo dovrà comunque essere definito entro l’anno, per essere pronti successivamente ad avviare tutte le attività di realizzazione di un nuovo ponte, che sarà ad una campata unica, con due corsie di marcia ed una distinta pista ciclopedonale.

Intanto, al fine di procedere spediti verso il nostro obiettivo e non lasciare intentata alcuna occasione, abbiamo partecipato ad un Bando del Ministero delle Infrastrutture, al quale abbiamo candidato la richiesta di 2.500.000 euuro per finanziare la realizzazione esecutiva del nuovo ponte. Entro il prossimo aprile dovremmo conoscerne l’esito".

L’attuale struttura, la cui posa risale al 27 marzo 1965 sulla base di una convenzione con l’Amministrazione Militare che doveva essere temporanea, rappresenta certamente una soluzione che è stata molto importante, ma risulta una soluzione limitativa e precaria.

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