San Piero sì, ma non “in Bagno”. Il super-collezionista sampierano Arrigo Sampaoli dimostra, con una raccolta di numerose intestazioni di enti e ditte, come per lungo tempo, fra Ottocento e Novecento, la denominazione di “San Piero in Bagno” non venisse accettata dai suoi abitanti. Le intitolazioni che si trovano in intestazioni e timbri riportano “S.Piero di Romagna”, “S.Piero in Romagna”, “S.Piero in Corzano”, “S.Piero”, e anche un “S.Piero Romagna Toscana” (unico tra tante “Romagne” a ricordare che in effetti a quel tempo S.Piero era in Toscana).
Contattato da una studentessa universitaria per una ricerca sull’intricata vicenda del Comune di Bagno di Romagna con sede e capoluogo a San Piero, Sampaoli ha ripescato note e documenti. Tra il 1865 ed il 1893 furono numerose le iniziative dei consiglieri comunali sampierani volte a cambiare il nome del Comune, ma dopo il voto del Consiglio comunale Ministeri o Prefetture negavano il benestare. «A prescindere dal mancato cambio di nome al Comune – commenta Sampaoli – i sampierani trovarono il modo di sbandierare un diverso nome del proprio paese. Diversi fra enti, associazioni e anche ditte private sampierane, da fine ottocento fino al primo novecento, indicavano su carte aziendali una diversa denominazione del paese. Perfino i documenti statutari e fondativi di alcuni enti indicavano, quale sede istituzionale, un nome diverso da San Piero in Bagno. Possiamo affermare che, pur di assecondare i desideri dei sampierani, perfino notai, uomini di legge ed enti di controllo per anni avvallarono, tollerarono o addirittura formularono autentici falsi in atto pubblico».