San Piero, camera mortuaria sovraffollata e in condizioni inadeguate

Una particolare concentrazione di decessi nel periodo di Ferragosto ha riproposto, oltre al dolore per la perdita di parenti e amici, il disagio per una camera mortuaria assolutamente inadeguata per quel minimo di dignità e rispetto che l’ultimo saluto ai defunti richiederebbe. La stanza presso l’ospedale Angioloni dove le salme composte nelle bare ricevono la visita di parenti e conoscenti prima di essere definitivamente chiuse è appena sufficiente per contenere una bara attorniata da qualche parente e visitatore, ma ogni tanto capita che più decessi si concentrino negli stessi giorni. In questi giorni di Ferragosto, nel giro di due giorni si sono registrati tre decessi a San Piero, cui si è aggiunto un ulteriore decesso a Cesena con salma poi trasferita a San Piero. Due bare sono state collocate nella camera mortuaria, con grande ristrettezza di spazio, una è rimasta in un adiacente locale di servizio per il lavaggio delle salme, l’altro non refrigerato.
Della situazione così poco dignitosa sono consapevoli sia l’Ausl Romagna che il Comune di Bagno di Romagna, che da qualche tempo hanno predisposto un progetto di ampliamento e riorganizzazione del servizio recuperando gli adiacenti locali dell’ex cucina dell’ospedale. Ma a gennaio il progetto non è stato finanziato dal Pnrr. Al momento non si conoscono novità. Sta di fatto che, alla luce di quanto ogni tanto avviene, la necessità di provvedere con rapidità viene sottolineata da diversi cittadini. Col mancato finanziamento da parte del Pnrr è venuta a cadere anche l’ipotesi di trasferimento in comodato dei locali dall’Ausl al Comune: rimangono nella piena disponibilità dell’Ausl che dovrebbe provvedere ai lavori di ampliamento nell’ambito di un proprio piano di investimenti, ma con un finanziamento da parte del Comune, per legge titolare e responsabile dei servizi mortuari e cimiteriali.

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