San Mauro Pascoli, unico varco per entrare nella futura piazza: i commercianti protestano

Fa discutere e divide il progetto di riqualificazione del centro storico di San Mauro Pascoli, che dovrebbe essere cantierato entro la fine dell’anno prossimo. Il punto di maggiore contrasto è la chiusura di uno dei due varchi di accesso della centrale piazza Mazzini, quello da via XX Settembre, che di fatto lascia l’ingresso dalla sola via Tosi. Il progetto del Comune prevede il posizionamento di un palco permanente davanti alla banca, insieme a una serie di fioriere, dalla fontana fino a Dorino. A farsi portavoce del malcontento è la Confcommercio per bocca del referente di zona Raffele Bernabini. «Disponiamo di due piazze vive, come Mazzini e Battaglini, e le vogliono rovinare con un palco che chiude l’accesso della piazza da via XX Settembre, penalizzando le attività nel cuore del paese. Mi chiedo se ci sia la consapevolezza di una scelta così impattante sul commercio locale in tempi come gli attuali dove il settore soffre per l’evidente crisi economica e la concorrenza dei centri commerciali a cui si aggiungono le piattaforme on line». Bernabini punta il dito anche sul problema dei parcheggi. «L’attuale intervento li limita ulteriormente, congestionando ancor di più il traffico, tutto indirizzato su via Tosi che finisce per fare da imbuto, basti solo pensare che lì a due passi ci sono le scuole». Riguardo alla sosta selvaggia che attanaglia il centro storico, Bernabini ««una regolamentazione con l’ausilio della Polizia municipale, ma la ricetta non può certo essere quella proposta dall’amministrazione, che pensa di eliminare le auto limitando l’accesso».
In prima linea in questa battaglia ci sono quattro attività commerciali direttamente interessate dal provvedimento: Osteria da Pizoun, Caffetteria La Madeleine, Orto Imperial e Buda bomboniere. A dare voce al malessere è Alessandro Gori, dello storico locale da Pizoun. «Siamo favorevoli alla riqualificazione della piazza ma non alla chiusura di un accesso. Sono diverse le alternative che si possono adottare. Per dirne un paio: stabilire delle fasce orarie di ingresso, oppure adottare un senso di marcia su via XX Settembre. La chiusura del varco invece rischia di portare alla nostra morte. Prendo a esempio la mia attività. Dal 2021 l’ho riqualificata puntando sulle colazioni, ma se non viene consentito l’ingresso delle auto con la possibilità della sosta breve dove andiamo? Ricordo bene quando nel 1996 sistemarono piazza Battaglini. Da allora hanno chiuso tutte le attività, da Gurlin alla macelleria sino alla merceria. Si vuole fare altrettanto anche su piazza Mazzini?».
Bernabini e Gori chiedono «una revisione del progetto perché ancora è possibile e soprattutto per il bene del paese».
La replica del sindaco
L’amministrazione comunale non ci sta a fare passare l’iniziativa come un progetto calato dall’alto, senza coinvolgere le attività commerciali. «È un’iniziativa nata nel corso della precedente amministrazione, da noi condivisa con alcune opportune modifiche senza stravolgere lo spirito del progetto - afferma il sindaco Moris Guidi - Si tratta di un progetto che ha ottenuto un finanziamento regionale di 200mila euro, che prevede la riqualificazione della piazza e non la pedonalizzazione, in quanto l’accesso da via Tosi rimarrà invariato. L’amministrazione precedente, peraltro, ha condiviso il progetto in un articolato percorso partecipato con le attività commerciali, cittadini e associazioni, tanto che le prime idee sono state via via aggiornate secondo le indicazioni emerse negli incontri. Del resto, il progetto è ancora in corso di definizione e buona parte dei commercianti del centro storico lo condividono insieme all’intenzione di rendere le piazze più vivibili, più verdi e più sicure». Il sindaco interviene anche sulla questione parcheggi: «Anche ora la sosta in piazza Mazzini non è consentita, tanto meno in piazza Battaglini che da tanto tempo è pedonalizzata, e quindi di fatto non ci saranno cambiamenti. Lo spirito della riqualificazione non è eliminare il traffico ma razionalizzarlo, a vantaggio di alcune attività che avranno la possibilità, tra l’altro, di ampliare la loro presenza negli spazi esterni»