Il super ciclista di San Mauro Pascoli trionfa in Germania dopo 550 km: “Ho onorato la memoria di mio nonno”

“Saranno poco romantiche le gambe, ma nel ciclismo contano”. Lo diceva Gianni Mura che di gambe a mulinare chilometri ne ha viste tante, tra Tour de France e Giro d’Italia. Poi ci sono quelle degli appassionati che per sfida, passione e gioco decidono di oltrepassare i limiti di sé stessi, tanto più se la competizione è di quelle monstri. Come per il sammaurese Nicholas Montemaggi, conosciuto per le sue strabilianti performance di triatleta, che in Germania si è confrontato con l’ultraciclismo.

Lo ha fatto alla Race Across Germany-Bavaria Extrem, partenza da Eschwege, nel cuore dell’Assia e arrivo Garmisch-Partenkirchen, al confine con l’Austria. Complessivamente 550 km di percorso con un dislivello di 4.100 metri. Numeri da fisico bestiale.

Ebbene, il risultato? Primo posto sui 30 partecipanti con tanto di record della competizione per il traguardo tagliato in 16 ore, 59 minuti e 55 secondi (brevi pause incluse). Ovvero, 15 minuti in meno rispetto al precedente primato. Tutto questo per una media di crociera di 31,7 km/h.

«Sono un triatleta specializzato in lunghe distanze come l’Ironman o i triathlon estremi in montagna, ma quest’anno ho voluto fare qualcosa di diverso - racconta Montemaggi -mi sono iscritto a questa gara per onorare la memoria di mio nonno, fiero bavarese di Monaco scomparso lo scorso Natale. Con lui ho trascorso tutte le vacanze estive fino ai 16 anni ed è proprio grazie a lui che ho imparato a pedalare, nuotare e correre nelle montagne bavaresi. Così, a inizio anno, ho cercato qualcosa di speciale per ricordarlo e ho trovato questa gara di ultraciclismo. Era una novità per me, ma sapevo che il mio corpo e soprattutto la mia testa, potevano farcela. Proprio la mente è ciò che ho allenato di più, in termini di resistenza e resilienza».

Montemaggi ha affrontato questa impresa affiancato da un support team familiare, composto dallo zio Robert e dai cugini Katrin e Tobias, che lo hanno seguito in auto durante la gara, curando ogni rifornimento. «Una gara come questa non si improvvisa - prosegue l’atleta - da oltre dieci anni mi alleno quotidianamente sotto la guida del mio coach, Francesco Aluigi e sono seguito dal biologo nutrizionista Samuele Valentini e dall’osteopata Naciketa Tiwary».

Montemaggi non è nuovo a imprese del genere. Nel suo palmarès figurano importanti podi in gare di triathlon estremo su distanza Ironman e una partecipazione ai Campionati Mondiali del circuito Ironman, a conferma della sua grande esperienza e determinazione nel mondo dell’endurance.

Immancabili i ringraziamenti finali. «Grazie di cuore a tutti coloro che hanno fatto il tifo per me e soprattutto alla mia famiglia che mi ha permesso di incastrare ore e ore di allenamento tra impegni lavorativi e familiari. Ho un bimbo di quasi quattro anni e senza il loro supporto tutto questo non sarebbe stato possibile».

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