San Mauro Pascoli, parrucchiere sostengono progetto di scarpe

L’Associazione 505, che associa dieci parrucchiere in tutta Italia tra cui Dolores Barbieri di San Mauro Pascoli, ha donato 900 euro alla giovane designer Judy Mazzotti per il suo progetto imprenditoriale sulla calzatura.

La consegna è avvenuta nella scuola del Cercal, luogo tutt’altro che casuale: nella scuola sammaurese Judy ha mosso i primi passi nel settore e frequentato il Cercal Lab, da cui ha preso forma il sabot da donna con cui conta di sbarcare sul mercato.

«Da San Mauro ho avuto tanto e adesso è giunto il momento di ricambiare – spiega Dolores Barbieri, storica parrucchiera del paese pascoliano – Dal 2018 faccio parte dell’Associazione culturale 505 il cui nome deriva dalla somma degli anni di lavoro delle associate. Nel pieno del lockdown abbiamo realizzato un libro, “Noi prima di voi”, curato da Francesca Boari. Con le vendite del volume abbiamo deciso di sostenere progetti culturali che valorizzassero la bellezza. Il progetto di Judy va in questa direzione e ci auguriamo che da questa piccola goccia possa arrivare un oceano di soddisfazioni per lei».

A segnalare il progetto imprenditoriale di Judy Mazzotti è stata Serena Musolesi, direttrice del Cercal. «Judy non si è limitata a frequentare i nostri corsi ma ha fatto un passo in avanti: dalla passione e dal progetto sulla carta, è passata a un prodotto concreto. È una sfida imprenditoriale che si nutre della grande energia giovanile».

Concorda l’assessora alle attività economiche, Stefania Presti, che ha allargato l’orizzonte ai prossimi passi alla Torre. «Il progetto del Cercal Lab si evolverà a Villa Torlonia nell’incubatore Tech4Fashion, il primo a sostenere startup innovative in Romagna nel campo della moda calzaturiera. Un progetto rivolto ai giovani in un settore chiave nel nostro distretto».

Judy Mazzotti, ha 24 anni, è di Gambettola e ha un sogno nel cassetto, anzi due: avere un proprio brand di moda esteso anche agli accessori, realizzare scarpe fashion in edizione limitata in uno stile extra riconoscibile. Sarà il tempo a dire se riuscirà nell’intento, intanto c’è la sua sabot femminile Ti22 a forma di diamante con il tacco realizzato con materiale innovativo. «Ho immaginato il diamante come forma perché dà l’idea di qualcosa di indistruttibile – spiega – Le prove e i tentativi per arrivare a questo prodotto sono stati tanti. Fondamentale è stato il Cercal Lab che mi ha accompagnato con i docenti-artigiani, dal disegno sino al prodotto finito, in un percorso che ha visto tante prove prima di arrivare al numero zero di scarpe. Senza il loro affiancamento non ce l’avrei mai fatta». Judy si sente una designer, ora fa la libera professionista e ha aperto uno studio nel centro di Savignano. «A dicembre vorrei sviluppare altri prototipi e vedere l’uscita della linea in febbraio. Le calzature sono il mezzo per comunicare il mio amore per l’arte».

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