San Mauro Pascoli, la tragedia del treno compie 50 anni: morirono 4 ferrovieri riminesi

Il 13 giugno 1973 nelle vicinanze di San Mauro Pascoli, un violento impatto sul binario “pari” della linea ferroviaria Bologna-Ancona provocò la morte di quattro ferrovieri riminesi mentre tornavano dal lavoro. Oggi la Filt Cgil e la Camera del Lavoro ricorderanno quella tragica giornata e gli avvenimenti che ne sono seguiti installando una targa celebrativa lungo il binario 1 della stazione ferroviaria di Rimini.

La tragedia

Biagio Boschetti (45 anni), Eugenio Miserocchi (27), Nullo Montanari (58) e Luigi Sebastianelli (36) avevano trascorso la mattina alla stazione di Gambettola per riparare guasti alla linea. Finito il turno erano risaliti con i colleghi Primo Biagini, Dino Boschetti, Lazzaro Giovannini e Sante Metalli sul carrello diesel che li avrebbe riportati a casa quando, verso le 13, un locomotore proveniente da Rimini e condotto dai macchinisti Aldo Arrigoni e Carlo Pagliarani travolse dopo una curva il carrello dei manutentori. Prima del violento impatto i quattro colleghi delle vittime riuscirono a lanciarsi nella scarpata, restando solo feriti al pari dei macchinisti, mentre non ci fu nulla da fare per i ferrovieri riminesi rimasti sul carrello che venne completamente distrutto e venne scaraventato dall’impatto ad oltre cento metri di distanza.

La grande solidarietà

Dopo la tragedia furono condotte indagini tecniche e giudiziarie per l’accertamento delle responsabilità al seguito delle quali i familiari delle vittime e dei feriti decisero di non costituirsi parti civili. La vicenda scosse le comunità riminesi e santarcangiolesi che parteciparono numerose all’imponente corteo funebre che il 15 giugno percorse le vie del centro storico di Rimini. Alla tragedia umana si unì quella economica che colpì trasversalmente tutti i ferrovieri coinvolti e le loro famiglie; per questa ragione nel giugno del 1973 i sindacati dei ferrovieri, in primis lo Sfi Cgil a cui tutti i ferrovieri deceduti erano iscritti, avviarono una raccolta fondi popolare in segno di solidarietà a favore delle famiglie delle vittime e di quanti erano stati coinvolti nella vicenda giudiziaria. Nell’ottobre del 1973 anche il Consiglio comunale di Rimini deliberò lo stanziamento di un contributo di un milione di lire a favore della campagna di sottoscrizione.

La cerimonia

Oggi alle 11,30 all’installazione della targa, seguirà la posa di un cuscino di fiori, il saluto dell’amministrazione comunale di Rimini rappresentata dall’assessore Juri Magrini, gli interventi sindacali e quello di Nando Piccari che ricorderà quei giorni per i quali curò la cronaca da Rimini per l’Unità. Sono invitati a partecipare i familiari delle vittime e dei superstiti, ferrovieri ed ex ferrovieri oltre ai cittadini che vorranno, con questo gesto, mantenere viva la memoria storica e sostenere il diritto a lavorare in salute e sicurezza.

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