San Mauro Pascoli e le scarpe nella pittura dei romagnoli

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Venerdì 2 settembre scade il termine per presentare i propri lavori a “Un talento per la scarpa”, il concorso internazionale per giovani stilisti promosso dalle aziende calzaturiere leader mondiali fondate da Sergio Rossi, Vittorio e Alberto Pollini, Gimmi Baldinini, Quinto Casadei e Giuseppe Zanotti di “Sammauroindustria”, unitamente al Cercal, il centro di formazione e servizi specializzato nel settore calzature e pelletteria fondato a San Mauro nel 1984. Un evento di eccellenza che offre l’occasione di muoversi in Romagna alla ricerca di artisti che elevano la scarpa, femminile principalmente, e il mondo a lei collegato, a soggetto da ritrarre sulla scia dei grandi del passato, da Vincent Van Gogh ad Andy Warhol fino all’inimitabile Domenico Gnoli.

Non si può non cominciare da Armido Della Bartola (San Mauro Pascoli 1919 – Bellaria 2011). «pittore, figlio di Giuseppe, calzolaio», apprezzato per il cromatismo intenso e vivace delle sue opere fondate su un disegno naturale, spontaneo e straordinariamente solido. Elementi che emergono sfogliando quel “Canovaccio di un pittore ottuagenario” realizzato da Newdada Comunications di Rimini che raccoglie molta parte della grafica prodotta da Della Bartola nella sua lunga vita artistica. Un viaggio nei luoghi pascoliani, nel mondo delle azdore, dei i vecchi mestieri, suonatori ambulanti, pescatori, poi la vita militare, la guerra e tanti ritratti familiari, molti dei quali dedicati al padre e a i suoi strumenti di lavoro.

A partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso le scarpe entrano a far parte del repertorio grafico di Federico Moroni (Santarcangelo di Romagna 1914-2000). Un maestro solitario, dotato di tanto talento e tanta versatilità, dalla didattica alla scrittura, dalla pittura alla grafica, alla ceramica, alla fotografia, che merita assolutamente un’ampia considerazione. Consumate, deformate, scolorite, abbandonate o perdute, le ritrae nei ripostigli, sul pavimento, sulle sedie, sui divani, oppure solitarie, gettate sulla spiaggia dalle mareggiate. Tutte raccontano una storia non narrata come le eleganti scarpine da donna indossate per la “Fiera di Santa Lucia” patrona di Savignano sul Rubicone, la grande festa del 13 dicembre.

René Gruau, Renato Zavagli Ricciardelli delle Caminate (Rimini 1909 – Roma 2004), dedica alla committenza pubblicitaria buona parte della sua straordinaria opera grafica. Reclamizza moda e accessori incluse calze e scarpe disegnando per Dior, Scandal, Ortailon, Bally, Delaman, Vivier, Garolini e i Fratelli Rossetti. Nel 1990 realizza “Bonjour chérie!”, la splendida e molto romantica litografia che esalta un paio di eleganti scarpe rosse. Un richiamo alla pubblicità del 1957 per le calze Ortalion rivisitato in chiave più spregiudicata e coinvolgente.

Curiosa è la grande scarpa da tennis unisex modello “Superga” realizzata sull’arenile del Bagno Arnaldo a Viserba in occasione del 40° concorso “Figurazioni in sabbia, Premio Italia in Miniatura” del 27 luglio 1985, che ottiene un buon successo di pubblico ma nessun riconoscimento ufficiale.

“Space shoes. Oltre il limite” il tema scelto dagli organizzatori che i partecipanti all’edizione 2022 dovranno sviluppare, è un’idea fantastica. Tanto fantastica da richiamare alla memoria il ciclo della regressione permanente dell’uomo indotta dai condizionamenti elettronici che il genio ribelle di Mattia Moreni (Pavia 1920 – Brisighella 1999) porta avanti dal 1995 ipotizzando l’umanoide tutto computer, demonizzandone la vita via internet, fino alla tragica metamorfosi di braccia, gambe e… piedi che calzano potenti cyber scarpe.

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