San Mauro, nel calzaturiero incrementi in doppia cifra nel 2021

Dopo tre anni di pesante segno meno (2018-2020), le calzature di San Mauro sono tornate a vedere la luce chiudendo un 2021 con numeri positivi in doppia cifra. Il problema però adesso sta in quanto avvenuto nell’ultimo periodo con la guerra in Ucraina e le ripercussioni sul mercato russo che rischiano di vanificare tutto. A dirlo è l’annuale indagine della Camera di Commercio della Romagna sull’andamento economico anno 2021.

Secondo il focus la produzione ha evidenziato una crescita del +18,5%, invertendo un trend negativo di lungo periodo iniziato ben prima dell’effetto Covid: -4,3% nel 2018, -11,6% nel 2019, sino ad arrivare al picco massimo del 2020 con un -19,4% dovuto alle ripercussioni della pandemia. Per la verità anche il 2021 non si era aperto sotto i migliori auspici tanto che primo e secondo trimestre avevano registrato pesanti perdite pari rispettivamente di -17,3% e -4,5%.

A conferma della ripresa, il report evidenzia altri dati, sempre riferiti al 2021: uno sbalorditivo +30,5% del fatturato, determinato da una crescita del +31,8% del mercato interno con una lieve ripresa degli ordini esteri che hanno fatto segnare +0,5%. Bene anche l’utilizzo della capacità produttiva del settore, tra le migliori della provincia, seconda solo a chimica e prodotti in metallo.

Riguardo alla fotografia del settore, a livello provinciale le aziende sono 206, per lo più concentrate nel distretto del Rubicone, in calo rispetto all’anno precedente del -4,6%. Il modello di azienda che prevale è di piccole dimensioni, con una media di 15 addetti, per un totale di 3.121 addetti che lavorano nel settore.

Nelle prossime settimane si saprà qualcosa di più sugli effetti della guerra in Ucrainasul comparto.

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