San Mauro, Maria Pia Timo a Villa Torlonia

Archivio

Il teatro di Villa Torlonia riapre il sipario; alla terza stagione, è di fatto un teatro esordiente dopo il fermo per pandemia. Stasera alle 21 si riappropria della presenza viva di spettatori che hanno voglia di tornare a sorridere insieme a Maria Pia Timo da Faenza, attrice, comica, autrice, cuciniera. Racconta “Una donna di prim’ordine. Guida pratica per sistemare l’armadio, il cane e il marito”. È una novità; a poche date dal debutto lo spettacolo è stato “riordinato” nel cassetto. Maria Pia, alla sua ripartenza stagionale, lo presenta con memoria fresca dei riordini collettivi effettuati nelle case italiane durante i lockdown. Esplosiva, si racconta entusiasta.

Maria Pia, riparte con un monologo sulle molte facce dell’ordine casalingo, ne sentiva il bisogno?

«Viviamo vite complicate, mi ha perciò incuriosito la tematica dell’ordine diventata attualissima nei giorni di chiusura. Siamo partiti da una collaborazione con Sabrina Toscani, professional organizer e fondatrice di Organizzare Italia, che si occupa di insegnare l’ordine a tutti, dagli uffici ai garage. Oltre alla consueta penna mia e di mio marito Roberto Pozzi, lei si è aggiunta come autrice per i dettagli tecnici e scientifici».

Lei cosa aggiunge?

«Faccio elucubrazioni sui vari tipi di disordine, da quello tecnologico di computer, mail, social, a quello intellettivo, quando non riusciamo a tenere a mente tutte le cose. In un attimo la storia delle informazioni dell’umanità si è centuplicata, mentre il nostro cervello è ancora, fondamentalmente, quello dell’uomo primitivo. C’è il disordine creato dai bambini, e quello di una casa invasa dai ladri; parlo inoltre dell’ordine da ritrovare in una casa di famiglia rimasta vuota dopo la morte, ahimè, dei genitori. Cito guru dell’argomento, dalla giapponese Marie Kondo alla scandinava Margareta Magnusson, autrici di best-seller sull’ordine che le hanno rese miliardarie! La verve comica è imprescindibile nei miei spettacoli, ma sempre aggiungo un po’ di sostanza, toccando corde personali del pubblico».

Come “riordina” invece suo marito, coautore e regista?

«Il marito è il protagonista vero, preso scherzosamente in giro; spadroneggia nello show come contraltare comico, ma parlo pure di mio figlio, dei miei genitori e di altri personaggi di famiglia. Tutto è scanzonato, costruito per uscire di casa e divertirsi a teatro, ma in maniera intelligente».

Durante la pandemia è diventata personaggio social con suo figlio ai fornelli.

«Mi sono inventata “Ti quoco figlio mio” su Youtube; con Andrea, 10 anni, preparavamo una ricetta al giorno dalla cucina di famiglia di nonne e mamme. È stato un appuntamento seguito che a sera ci faceva sentire stanchi. Al punto che Andrea mi ha detto: “Quando finisce il lockdown poi basta cucinare mamma”».

Oltre a primi e secondi si è occupata di piadina in un libro.

«Mancava una guida vera sui chioschi romagnoli di piadina, così ho scritto “Piada e piadina. Guida sentimentale a chioschi, botteghe e baracchine di Romagna” (Polaris editore) scegliendo 50 piadinerie da tutta la Romagna. È scritto con volontà etnologica; gli ingredienti diventano occasione per raccontare abitudini, colori, costumi, stranezze della nostra regione, e personaggi che ruotano attorno a ogni chiosco. Sono orgogliosa di quanto sono riuscita a raccontare».

Ora è di nuovo in tivù, e poi che altro?

«Sto partecipando a qualche puntata di “Honolulu” su Italia1; la mia comicità nasce qui da anagrammi dei nomi dei personaggi che racconto. Così Mario Draghi diventa “Aghi da morir”, Damiano dei Maneskin “Emani dna da maskione”. Sarò nella puntata di mercoledì 27 ottobre. Ho anche partecipato a un docufilm che uscirà nel 2022 ma ho il veto di parlarne».

Info: 370 3685093

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui